Si è spento a Genova Pier Angelo Massa, il sindacalista generoso che ha dedicato la vita ai lavoratori e ai più fragili
NOVEMBRE 2019
Il Ricordo
Si è spento a Genova Pier Angelo Massa, il sindacalista generoso che ha dedicato la vita ai lavoratori e ai più fragili
di   A. Pittaluga e G. Campus

 

Dai metalmeccanici alla confederazione e poi ai pensionati: una vita per la UIL

 

Ha scelto di andare via in silenzio Pier Angelo Massa, segretario generale della UIL Pensionati Liguria, che per quasi un decennio, dal 2007 alla 2016, ha guidato la UIL ligure a livello regionale. In tutta la Liguria, invece, la sua scomparsa è deflagrata nell’incertezza dell’autunno, dentro e fuori il sindacato, tra un’allerta e l’altra, ed è passata di bocca in bocca tra occhi lucidi e l’incredulità generale. La riservatezza di Massa, sulla sua condizione di fragilità, amplificano, una volta di più, la statura di un uomo, noto per la sua umanità, per il calore e l’ironia con cui sapeva accogliere e per la grande capacità di mettere insieme le persone, di tenere un tavolo di trattativa con la predisposizione per la mediazione. Ha voluto preservare la sua UIL da un cambiamento che lui solo poteva immaginare così repentino. Non voleva dare pensieri. Nessuno poteva immaginare che, da un momento all’altro, Piermassa non avrebbe più varcato la porta della UIL, il suo sindacato, quello riformista, laico e socialista, in cui lui ha militato per ben 54 anni. “Anche un pò anarchico”, amava precisare lui. Pier Angelo ha sempre lavorato per unire, mai per dividere, con un occhio sempre al futuro e uno saldo ai valori dello statuto della UIL e, quindi, fortemente ancorato alla Costituzione. Nel giorno del saluto quasi un migliaio di persone si sono riunite dentro e fuori la Chiesa di San Francesco da Paola, nel quartiere di San Teodoro, a Genova, dove ha vissuto. Il piazzale e la chiesa erano gremiti di personalità, amici e gente comune. C’erano le bandiere della UIL a sventolare per Massa, sia ad accoglierlo che a salutarlo mentre andava via scortato dai suoi familiari. Le altre confederazioni, compagni e amici, sono venute a manifestare stima, affetto e vicinanza come le controparti di una vita e, ancora, imprenditori, amici di sempre, giornalisti fuori servizio. C’era anche Carmelo Barbagallo. Si erano conosciuti nei metalmeccanici quando Piermassa era un sindacalista dell’Italsider e Barbagallo della Fiat di Termini Imerese, due realtà distanti geograficamente, ma vicine nel rappresentare i lavoratori negli anni delle lotte dure. Massa era nato a Genova nel 1946 nel quartiere di Cornigliano. In chiesa lo hanno ricordato il figlio Massimiliano e Carmelo Barbagallo, che hanno tracciato il profilo di una persona che ha saputo dedicarsi agli altri senza mai togliere nulla a nessuno, un uomo che sapeva voler bene. Genovese doc, dopo la scuola siderurgica Pier Angelo Massa  entra giovanissimo all’Italsider di Genova Cornigliano, dopo un anno si iscrive alla Uilm e, all’età di 19 anni, diventa delegato di fabbrica nel reparto siderurgia. Partecipa attivamente alla FLM, federazione lavoratori metalmeccanici, fino allo scioglimento, e approda nel 1994 alla segreteria generale dei metalmeccanici  Uilm di Genova.

Nel 1999 Massa passa alla guida della UIL territoriale, diventando segretario dell’area metropolitana di Genova accanto al Segretario Generale Floriano Cerdini; la sua carriera confederale si conclude a fine 2016, quando diventa segretario ligure dei pensionati della UIL. Grande mediatore, un entusiasta della vita, uomo dall’ironia travolgente e con uno spiccato senso del dovere e della responsabilità. “Quando le cose si devono fare, si fanno”, Massa amava citare Guido Rossa, compagno di lavoro all’Italsider negli anni bui del terrorismo. Pierangelo è stato un sindacalista generoso e dalle grandi capacità: dalla conduzione delle trattative alla propensione alla socialità e all’aggregazione. “Fino a quando ci sono stato io, Ansaldo Trasporti è sopravvissuta”, confidava ai collaboratori più stretti. Nessuna vanagloria nelle sue parole, non amava vantarsi, ma valorizzare il lavoro degli altri: quadri, dirigenti, collaboratori. Pier Angelo amava osservare le persone, leggerle, interpretarle e infine trovare sempre il lato migliore di ognuno per poter costruire un rapporto solido e collaborativo. Il suo era carisma. Come tutti gli uomini di valore aveva i suoi detrattori, che ha sempre fronteggiato con lealtà anche quando avrebbe potuto fare diversamente. Tutti ricordano il suo “Laboratorio Sindacale” a cielo aperto, le iniziative contro ogni terrorismo, i canti della Resistenza, le innumerevoli iniziative con cui incontrava la sua gente e la sua piattaforma programmatica per fare delle criticità delle Liguria un punto di forza per il territorio. Durante le manifestazioni, le assemblee e i direttivi, Piermassa amava intrattenersi con le persone, donne e uomini di cui voleva conoscere le storie per capire al meglio le dinamiche sociali in atto e i nostri tempi. Seguiva con attenzione le vicende socio economiche del paese, tra le sue ultime battaglie, alla guida dei pensionati liguri, c’è la lotta contro la solitudine e l’aspirazione alla creazione della consulta regionale degli anziani. “Magari riusciamo a convincere la Regione a istituire proprio un assessorato alla solitudine”, diceva. 

Gli anziani e la terza età erano tra i suoi progetti futuri, anche qui voleva farne un altro laboratorio a cielo aperto, mettere insieme persone, esperti, sindacato con categorie e confederazione per dare vita a un nuovo modo per intendere l’ultima parte della vita. C’era riuscito e veniva invitato ai vari forum sul tema. C’era di più nei progetti che frullavano in testa a Piermassa: attraverso la terza età voleva creare lavoro di qualità per i giovani. Per questo voleva che istituzioni, politica e impresa dialogassero costantemente. Attraverso gli studi sulla longevità avrebbe voluto che un territorio anziano come la Liguria facesse impresa per i giovani con tecnologia, scienza, robotica, industria del benessere.  Così, il “Manifesto contro la solitudine” elaborato negli ultimi mesi da Piermassa e dalla Uil Pensionati Liguria, continuerà ad essere oggetto di grande attenzione da parte della sua categoria che ha già pronta con la campagna per la raccolta firme. Massa, inoltre, aveva contribuito alla costituzione dell’Associazione per i Diritti degli Anziani ed era presidente del ramo di promozione sociale, oltre a essere presidente del Centro Studi Liguria con il quale aveva promosso le riunioni pomeridiane “Parliamone al bar”. Un “punto luce” in “zona rossa” era un altro dei suoi pallini, nato all’indomani della caduta del Ponte Morandi. Con l’Ada e i pensionati della UIL voleva essere un punto di riferimento per le persone e le realtà che pativano per la caduta del ponte, un altro grande progetto sociale volto all’incontro e alla condivisione. “Il punto luce si farà”, ha detto Barbagallo in chiesa.  Le note di “Io vagabondo” dei Nomadi hanno accompagnato Piermassa nel suo ultimo viaggio tra abbracci, ricordi, fiori, coccarde della Sampdoria, la sua squadra del cuore, e bandiere della UIL. Ad applaudirlo la sua gente, la moglie Cristina, i figli Federica e Massimiliano e i suoi quattro nipotini. Noi tutti non possiamo né vogliamo scordare un cuore coraggioso che si è speso per gli altri ed ha tenuto per sé la parte più difficile della vita. Da oggi ci sentiamo tutti un po’ più soli, ma certi che il cammino intrapreso negli anni da Pier Angelo Massa, sia la via da seguire per non perdere mai di vista gli obiettivi di tutela dei lavoratori e delle persone più fragili.

 

 

*Giada Campus - Responsabile ufficio stampa UIL Liguria

 

**Alfonso Pittaluga, Segretario Confederale Regionale UIL Liguria

 

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