La Sanitą sarda
APRILE 2018
Agorą
La Sanitą sarda
di   D. Picciau

 

La Sanità sarda vive un momento di particolare difficoltà. La riforma del sistema sanitario regionale, contenuta nel “Documento 16/XV/A” votato alcuni mesi fa dalla Giunta regionale, avrebbe dovuto riordinare i presidi sanitari e gli ospedali attraverso una classificazione stilata in base alle categorie previste dal decreto ministeriale 70, a ciascuna delle quali corrispondono posti letto e reparti. Il riassetto dell’intero comparto sanitario ha però determinato tagli al personale e riduzioni dei servizi nei territori che sono andati a discapito dei cittadini e dei dipendenti sanitari. Per chiedere la tutela della salute e dei posti di lavoro dei dipendenti, le sigle confederali alcuni mesi fa hanno chiamato alla mobilitazione generale. Dopo mesi di protesta, sit- in e di discussioni per bloccare la riforma, nelle ultime settimane è stata la volta dei lavoratori. Nel corso di un’imponente mobilitazione sono stati rivendicati i rinnovi contrattuali nel comparto Sanità bloccati da nove anni. La manifestazione, che si è svolta sotto la sede del Consiglio Regionale sardo è stata promossa dalle sigle confederali unite nella lotta, con l’intento di far valere un legittimo diritto dei lavoratori.

“I ritardi nel confronto sulle parti normative e l’assenza di indicazioni puntuali sulla parte economica dei contratti sono irrispettosi delle legittime aspettative dei lavoratori”, ha ricordato il Segretario Territoriale Uil FPL Guido Sarritzu. “A ciò si aggiungono i deliberati ritardi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sull’integrazione agli atti d’indirizzo, per una rapida sottoscrizione dei Contratti del comparto. L’obiettivo oltre al rinnovo del contratto è stato quello di migliorare i servizi ai cittadini e di dare valore alle professioni”.

L’Uil FPL ha espresso forte preoccupazione per la grave e cronica carenza di personale negli ospedali cagliaritani, con particolare riferimento alle figure di Infermieri, Operatori Socio Sanitari e Tecnici. La situazione è tale che il rischio di un peggioramento della qualità dei servizi erogati e l’incolumità psico - fisica dei lavoratori è molto elevata. Sono proprio i lavoratori del comparto sanitario a pagarne le conseguenze costretti a carichi di lavoro insostenibili e, a mansioni non congrue rispetto al profilo di appartenenza. Secondo il Segretario è necessario che si tenga conto della dignità e della tutela degli operatori garantendo a ognuno condizioni di lavoro rispettose della persona e della professione. “Non è più tollerabile, - ha dichiarato Sarritzu - che si continuino a negare i compensi per i festivi infrasettimanali o che i lavoratori siano obbligati a profili orari che di certo non migliorano le condizioni di lavoro e la qualità del servizio offerto ai cittadini”. La situazione soprattutto negli ospedali del capoluogo sardo è al limite. Le gravi carenze negli organici, i tagli lineari del personale, impongono interventi immediati in quanto solo la professionalità e l’impegno degli operatori sanitari, allo stato attuale permettono l’erogazione delle prestazioni e il funzionamento dei servizi.

Con i tagli lineari cui la sanità sarda è continuamente sottoposta le condizioni di lavoro degli operatori stanno peggiorando e le liste d’attesa dei pazienti stanno aumentando vertiginosamente - ricorda Sarritzu. Per questo la mancanza di una adeguata organizzazione e programmazione rende necessario intervenire con urgenza nel sistema sanitario sardo dove la situazione è totalmente fuori controllo. “In una sanità dove ormai regna il caos generale - tuona il segretario – è necessario una politica che salvaguardi la dignità degli operatori, che premi la professionalità e non l’appartenenza politica, garantendo prestazioni di qualità, e assicurando ai cittadini il diritto alla salute”.

 

 

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