Grazie a tutti i nostri elettori
APRILE 2018
Sindacale
Grazie a tutti i nostri elettori
di   Antonio Foccillo

 

Il risultato delle elezioni del 17, 18 e 19 aprile scorso ha ancora una volta premiato il sindacato confederale e in particolar modo la nostra organizzazione sempre in crescita. Questo è un dato significativo che risponde alla contingenza politica che stiamo vivendo nel nostro Paese! Sui luoghi di lavoro non sono prevalsi populisti e demagoghi ma gli elettori hanno dato il voto a coloro che non si sono mai fermati alle sole parole ma che si sono sempre buttati nella mischia per cercare la miglior soluzione possibile ad ogni problema si presentasse. Forse la politica dei giorni nostri dovrebbe fermarsi a riflettere e guardare proprio a quel sindacato tanto bistrattato e tante volte snobbato per trovare risposte ai germi dell’antipolitica, del disinteresse e dell’apatia che stanno minando quel che rimane del modello partitico italiano. Anzi meglio, forse la politica si è accorta dell’importanza del Sindacato ma troppo tardi per correre ai ripari. Venivamo da un momento in cui eravamo stati messi nel mirino ed esclusi dai processi decisionali del Paese, perché visti come uno degli ultimi corpi intermedi della società che viviamo capace ancora di dar voce alle persone mettendole insieme e facendole esprimere democraticamente.

Eppure da questo scontro abbiamo dimostrato di esser usciti vincitori, approfittando di tutte le debolezze della controparte per raggiungere quei risultati fin troppo attesi dai nostri pubblici dipendenti ed anche dal nostro Paese, la cui ripresa passa necessariamente anche per il rilancio e l’ammodernamento della sua macchina amministrativa. Ed è per questo che i lavoratori hanno creduto in noi, nel Sindacato Confederale, nella UIL, un sindacato libero, plurale e utile alle persone, perché ricerca ogni giorno il benessere collettivo contrastando tutte le espressioni individualistiche, antidemocratiche e dogmatiche dei nostri tempi, dal decisionismo dell’uomo solo al comando alla violenza del lessico, dalla competitività costi quel che costi ai nuovi corporativismi. Hanno dato fiducia ai nostri valori di laicità, solidarietà e partecipazione. Questa tornata, infatti, ha smentito per l’ennesima volta, se ce ne fosse ancora bisogno, tutti coloro che tentano su media e social di delegittimare il sindacato confederale.

L’hanno dimostrato le altissime percentuali di partecipazione al voto - cosa che ahimè la politica si sogna – e la preponderanza della rappresentanza in termini di consensi nei luoghi di lavoro dei sindacati confederali sugli autonomi. Ci sono state riconosciute la serietà e la perseveranza nel nostro fattivo lavoro che ha “davvero” cambiato il vento, nel pubblico impiego e non solo. Le bugie, le parolaie, le mirabolanti promesse non hanno fatto breccia tra i lavoratori, che invece hanno dato il loro voto alla nostra organizzazione, riconoscendola come sindacato libero e del fare! Dati alla mano, oltre ad esser cresciuti ancora una volta in termini di voti, uno dei fatti più significativi è stato l’aumento notevole degli uffici dove la UIL si attesta come primo sindacato. Questo è segno dell’apprezzamento per il lavoro svolto in questi ultimi anni dalla UIL a tutti i suoi livelli e per i tanti risultati raggiunti. Questo dato elettorale, tuttavia, era tutt’altro che scontato. È stata una campagna difficile e faticosa a causa dei tanti impegni che l’hanno preceduta ed accompagnata. Ogni occasione, per i nostri detrattori, è stata buona per puntarci il dito contro e per cercare di screditarci agli occhi dei lavoratori, sviandoli dalle loro posizioni. Alcuni hanno fatto della disinformazione la propria strategia per ottenere consensi e l’accordo prima e i nuovi contratti dopo hanno costituito terreno fertile per colpevolizzarci quasi aprioristicamente e il più delle volte con argomentazioni completamente inveritiere.

La critica non è però nella nostra natura, siamo un sindacato riformista che si pone obiettivi realistici e che fa il possibile per raggiungerli, proprio come abbiamo fatto, riabilitando, con la nostra capacità di mediazione, di sintesi e di fare proposte serie, la contrattazione e l’azione sindacale più in generale, anche delle sigle che si sono limitate ad urlarci contro in questi anni ma che oggi beneficiano del nostro impegno e dei traguardi che abbiamo tagliato per tutti. Abbiamo calato il sipario sul decennio più triste per il pubblico impiego: dal blocco degli incrementi salariali allo stop delle carriere; dal blocco del turn over all’estrema precarizzazione dei tanti lavoratori; dallo stallo delle relazioni sindacali al decisionismo delle amministrazioni; dai tagli alle strutture a quello conseguente dei servizi resi alla comunità; dalle gabbie della Brunetta alla criminalizzazione mediatica dei dipendenti pubblici. Non ci siamo fermati a inveire ma ci siamo messi a lavoro con capacità e determinazione per invertire la rotta e questo non è sfuggito ai lavoratori che ce ne hanno dato merito in questa tornata elettorale. Un riconoscimento che non solo è evidente dai dati elettorali ma anche dall’incremento numerico delle liste UIL presentate sui luoghi di lavoro, a testimonianza di un crescente consenso e senso di appartenenza per la nostra organizzazione.

Ebbene dopo questo risultato voglio ringraziare come UIL tutti gli elettori che in questi tre giorni ci hanno dato fiducia. Un ringraziamento particolare va a tutti i lavoratori che in questi mesi ci hanno messo la faccia vestendo i nostri colori, da iscritti o meno, come non da meno ancora lo meritano tutti quelli che con passione e convinzione si sono spesi per i loro colleghi della UIL durante questa campagna elettorale. Tutte queste persone hanno dato vita e vigore a un momento di vera partecipazione democratica nei loro posti di lavoro, prima e dopo del voto, come testimoniato dall’altissima affluenza alle urne. Una boccata d’aria fresca dopo anni di triste unilateralità datoriale che aveva estromesso quei lavoratori da qualsiasi scelta ricadesse sul proprio rapporto di lavoro. Abbiamo raccolto un risultato eccezionale che conferma la crescita di consensi per la UIL tra i lavoratori delle nostre Pubbliche Amministrazioni, tanto da portarci in tantissimi luoghi di lavoro, in tutti i comparti, ad essere il primo sindacato. Un riconoscimento importante che premia il nostro sindacato confederale e le sue federazioni per l’essenziale ruolo ricoperto, dall’accordo del 30 novembre 2016 alla firma dei nuovi contratti, nel sovvertire le logiche della Brunetta e della Buona Scuola che avevano bloccato la contrattazione e cancellato tutti gli strumenti di partecipazione dei lavoratori, nel mero autoreferenzialismo della parte datoriale.

Siamo andati oltre i proclami e la demagogia di alcuni e ci siamo tirati su le maniche per portare finalmente a casa dopo dieci anni i dovuti incrementi salariali, per ridare dignità alla contrattazione di primo e secondo livello, per ricostituire un modello vero di partecipazione dei lavoratori ai processi di organizzazione, per stabilizzare i precari e per far ripartire le assunzioni dopo anni di blocco del turn over. I lavoratori hanno premiato la nostra determinazione contro un Governo che voleva metterci all’angolo e che alla concertazione preferiva uno scambio di mail. Hanno premiato la nostra autonomia dagli opportunismi politici e visto il nostro solo interesse per il bene dei lavoratori e del Paese. Hanno premiato la competenza della nostra squadra che tanto in questi due anni è riuscita a mettere in cassaforte. Sulla spinta di questo bel momento elettorale, ci dimostreremo anche questa volta degni della fiducia continuando a percorrere con rinnovato impegno la via segnata dagli ultimi rinnovi contrattuali, presentando le nuove piattaforme per il triennio contrattuale 2019-2021 con l’obiettivo di sciogliere tutti i nodi rimasti in sospeso, migliorare l’ambiente lavorativo dei luoghi di lavoro e dare maggior peso economico agli incrementi salariali che verranno.

L’accordo del 30 novembre 2016, le modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego e la firma dei contratti ci hanno aperto la strada e ci hanno ridato voce e soprattutto ruolo ai lavoratori a tutti i livelli, nazionale e decentrato. Ora i nostri rappresentanti eletti saranno i nuovi protagonisti – anzi torneranno ad esserlo come lo erano prima della Brunetta e della Buona Scuola - con funzioni e strumenti che permetteranno di migliorare effettivamente il benessere lavorativo della P.A.! Tutto questo è stato possibile e lo sarà ancora grazie alla sinergia che tutti i livelli della UIL, da quello confederale a quello delle singole federazioni, da quello territoriale ai singoli luoghi di lavoro, hanno messo in campo e metteranno con dedizione, passione e determinazione.Il successo che abbiamo ottenuto è frutto dell’unione di intenti della nostra squadra, della sua abnegazione e professionalità. È questa la forza della UIL di cui siamo orgogliosi!

 

Buon lavoro a tutti! Viva il Sindacato, viva la UIL!

 

 

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