MORTI SUL LAVORO  - Ivana VERONESE
Veronese: Non uccide il lavoro
Occorre fare di più e farlo subito
Imagoeconomica_1572273.jpg
29/10/2021  | Sindacato.  

 

 

Non è il lavoro a uccidere. Uccide l’incapacità (o la non volontà) di gestione dell’organizzazione lavorativa. A uccidere sono i meccanismi di sicurezza dei macchinari non inseriti (o disinseriti). A uccidere è la cattiva percezione del rischio, del pericolo – certo - ma per una inadeguata (o mancata) formazione o informazione. A uccidere è l’inadempienza del datore di lavoro agli obblighi, imposti dalla nostra legislazione, sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché vengono considerate solo scartoffie burocratiche, documenti, come quello della valutazione dei rischi, che tanto vale copiare senza perderci tempo. A uccidere è la ricerca di produttività a tutti i costi. Costi che per la salute e la sicurezza non si vogliono sostenere, perché considerati troppo alti.

 

Ma alti sono, purtroppo, anche i numeri di chi, a causa di tutto questo, muore sul posto di lavoro o mentre a lavoro andava o dal lavoro tornava a casa.

 

910 sono le lavoratrici e i lavoratori morti nei primi 9 mesi dell’anno e quasi 400mila quelli che si sono infortunati.

 

Numeri terribili per un paese civile. Un paese che solo pochi giorni fa ha approvato nel Decreto Fiscale, modifiche sostanziali al Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro, prevedendo, tra queste, la sospensione immediata dell’attività lavorativa, oltre che il pagamento di sanzioni, nel caso in cui, durante le operazioni di vigilanza, gli organismi preposti accertino gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

 

Una misura punitiva, una misura necessaria, perché questi reati non possono rimanere impuniti.

 

Ma non basta. Occorre fare di più e dobbiamo agire subito.

 

Davanti a questi dati allarmanti, chiediamo al Governo di aprire presto i tavoli di confronto per l’attuazione della Strategia Nazionale della salute e sicurezza, i cui lavori sono iniziati il 9 settembre scorso ma su cui attendiamo una nuova convocazione.

 

Dobbiamo avviare azioni concrete in materia di formazione e prevenzione dei rischi e degli infortuni che, soprattutto, in vista del PNRR, assicurino la massima tutela per la salute e la scurezza di tutti i lavoratori e le lavoratrici che saranno coinvolti nella realizzazione delle opere.

 

 

Roma, 29 ottobre 2021