Manifesto per il lavoro e per la Basilicata
NOVEMBRE 2019
Sindacale
Manifesto per il lavoro e per la Basilicata
di   Cgil, Cisl, Uil

 

La Basilicata ha bisogno di una svolta! Il Manifesto 2030 raduna, con un documento aperto a osservazioni e integrazioni successive, le traiettorie lungo le quali la Basilicata deve muovere per costruire un nuovo modello di sviluppo locale e, attraverso queste, costruisce un primo tentativo di visione unitaria della crescita economica e del progresso sociale delle comunità e dei territori lucani. Traiettorie tra loro interconnesse, con diverso grado di maturazione della consapevolezza collettiva circa la loro percorribilità, con azioni e risorse da mettere in campo di differente intensità, con riferimenti culturali e approcci operativi a volte distanti ma, tutte, essenziali a determinare il contesto e le condizioni necessarie ad aprire una nuova fase di sviluppo. La questione energetica, esempio di una di queste traiettorie per lo sviluppo, si può affrontare solo con una visione coerente dei suoi aspetti industriali, finanziari, di promozione e di tutela del territorio ma anche immaginando il modo di valorizzazione delle nuove tecnologie per una mobilità sostenibile, le azioni di modernizzazione dell’azione amministrativa, con una più solida cultura della legalità, con un piano di collegamenti e infrastrutture adeguati alle sfide ambientali che abbiamo di fronte. Allo stesso tempo si potrebbe dire che sul fronte della transizione energetica convivono interessi, posizioni, convinzioni molto diverse tra loro. Non appare possibile, in una così complessa e articolata stratificazione di percezioni individuali e collettive, definire un quadro di azioni senza tenere insieme le tante e diverse istanze con una costante e attenta ricerca di equilibrio tra crescita produttiva e industriale e tutela dell’ambiente. Se si guarda al tema delle risorse è scontato dire che esse sono limitate, e tali rimarranno nel futuro, e che occorre individuare delle priorità, verificare la sostenibilità nel tempo delle politiche sociali e di tutela del lavoro e della dignità personale e professionale di ciascuno. Innestare nei sistemi produttivi e nella creazione delle opportunità di lavoro, specie per i più giovani, gli strumenti d’inserimento e di sostegno al reddito è una di queste ma per poterlo fare serve una visione e una strategia d’insieme. Lo spazio di lavoro e di confronto del Manifesto 2030. Traiettorie interconnesse, temi correlati, azioni da coordinare, consapevolezza collettiva da costruire sono, almeno sul piano metodologico, le chiavi di lettura del documento qui presentato e frutto del lavoro condotto in questi mesi.

Se, come tutti auspicano, la Basilicata si va incamminando verso una nuova fase di sviluppo serve approfondire ciascuno dei temi qui affrontati: dall’agroindustria alle politiche industriali, dai sistemi di welfare alla formazione del capitale umano. Singole traiettorie d’impegno e di costruzione di sviluppo, ciascuna delle quali perde di senso e di robustezza se letta indipendentemente dal quadro generale. Serve allora guardare, nelle pagine che seguono, non tanto alla completezza o all’effettiva capacità di risposta alle attese della regione lucana e delle sue comunità delle azioni e delle proposte qui richiamate quanto, piuttosto, immaginarne il telaio, gli assi portanti che caratterizzano il Manifesto 2030. Il primo asse è quello della promozione e della tutela della persona, come parte di una comunità di lavoro ma anche come attore e destinatario dei sistemi di protezione sociale, come germoglio e radice dell’ambiente naturale e culturale, come cardine della crescita umana e collettiva. Il secondo asse di questo complesso telaio è la tutela dell’ambiente che ci circonda, dei borghi che si vanno spopolando come dei luoghi di estrazione delle risorse petrolifere, delle città patrimonio dell’umanità quale è Matera come delle acque e delle foreste regionali. Il terzo asse è l’intelligenza umana nell’uso delle nuove opportunità che la tecnologia e i nuovi media ci mettono a disposizione. Per promuovere imprese innovative, partecipare ai grandi progetti internazionali di ricerca, digitalizzare la pubblica amministrazione, costruire centri di competenza di eccellenza mondiale. L’innovazione non può essere vista come antagonista del lavoro e dello sviluppo, essa è frutto del nostro impegno e delle nuove domande alle quali la società e i giovani provano a dare delle risposte. Il documento sviluppa la trama coerente di una regione sistema nel Mezzogiorno, una regione aperta e integrata nei suoi confini, in relazione con i processi globali. Pensata nell’insieme e con una idea sperimentale, nella verifica di nuove pratiche politiche ed economiche a partire dalle notevoli risorse naturali di cui dispone: acqua, agroforestale, energia, cultura dei luoghi, ruralità e nuova percezione delle aree interne.

Si vuole sviluppare un ragionamento rivolto alla comunità ed alle istituzioni, orientato ad incoraggiare la qualità dell’azione pubblica e privata, l’intraprendenza, la conoscenza specifica dei problemi e delle opportunità. E contemporaneamente un rinnovato impulso nella ricerca di nuovi equilibri tra uomo ed economia, in cui l’autonomia sia concepita nell’ampliamento dei diritti e dell’uguaglianza sostanziale tra le persone, dal welfare al mondo del lavoro, dentro uno Stato coeso e solidale. Ed allora Manifesto 2030: un progetto che qui abbozza le sue linee di impegno e prova a ricondurle a un modello di sviluppo del lavoro, del benessere, dell’equità sociale ma che sopra e prima di ogni integrazione o revisione chiama a una nuova responsabilità la Basilicata, regione di comunità e di culture da sempre, con tenacia e con fatica, orientate al progresso e all’ascolto delle sue voci migliori.

 

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