«Una sentenza che ancora una volta non trova le responsabilità per le morti collegate all’amianto”. Commenta così la Segretaria Confederale UIL Silvana Roseto in merito al pronunciamento del Tribunale di Milano di assoluzione con formula piena ai nove ex manager di Pirelli, accusati di omicidio colposo e lesioni gravissime per i 28 casi di operai morti o ammalati a causa dell'amianto, negli stabilimenti milanesi del Gruppo negli anni '70 e '80.
«L´amianto continua a uccidere, a distanza di anni, a causa dell’uso molte volte inconsapevole da parte dei lavoratori privi di informazioni e tutele.
Dobbiamo salvaguardare i lavoratori ex esposti in ogni modo ma allo stesso tempo individuare le responsabilità per quanto accaduto.
Purtroppo, nel nostro Paese, si continua a ritenere la fatalità e non la responsabilità l’unica causa di tali tragedie: questa impostazione non si può più tollerare.»
Roma, 20 dicembre 2016