DEF  - PierPaolo Bombardieri
Audizione UIL comm. Bilancio di Camera e Senato
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15/04/2019  Economia.  

 

Il Documento di Economia e Finanza (DEF), certifica la sostanziale stagnazione, in scivolamento verso la recessione tecnica, della nostra economia.

E’ un DEF generico, in quanto non delinea un quadro preciso programmatico degli interventi da prendere nella Legge di Bilancio, ma si tracciano soltanto i titoli e si fanno solo annunciazioni di principio.

Insomma un DEF, definito “realista”, che tiene sotto controllo i conti pubblici senza però dare risposte concrete ai problemi del Paese.

Mentre, noi, soprattutto in questo momento, sosteniamo come vi sia la necessità di mettere al centro delle priorità delle politiche europee e nazionali, la crescita, il rilancio degli investimenti e il benessere sociale e occupazionale.

Sia il quadro tendenziale che il quadro programmatico mettono in primo piano, a nostro avviso, i tanti nodi irrisolti che attanagliano il nostro sistema economico.

Tra i nodi da sciogliere c'è quello delle clausole di salvaguardia e degli aumenti IVA.

Se per il 2019 i rialzi sono stati scongiurati, il problema si pone per il prossimo anno su cui gravano 23 miliardi di euro di aumenti e ben 29 miliardi di euro nel 2021.

E nonostante i proclami del Governo, nel DEF non vi sono certezze sul loro disinnesco ed il tutto viene rinviato alla prossima Legge di Bilancio.

Uno scatto in avanti delle aliquote dell’IVA penalizzerebbe la domanda interna che, al contrario, andrebbe stimolata, avendo un effetto recessivo anche sul PIL con un rallentamento ulteriore rispetto alle previsioni nel prossimo biennio.

Una nuova contrazione dell'economia allargherebbe ulteriormente il gap con gli altri Paesi europei dove la crescita prosegue ed avrebbe un inevitabile automatico effetto anche sui livelli di deficit e di debito...

 

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