CASSA INTEGRAZIONE 2° RAPPORTO 2019  - Ivana VERONESE
La Cig per macro aree, regioni e province
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26/03/2019  Occupazione.  

 

 

Nel mese di febbraio sono state autorizzate circa 29 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento del 91,1% rispetto a gennaio. Anche nel secondo mese dell’anno assistiamo ad un’ascesa delle ore richieste di cassa integrazione ordinaria che, con 8,5 milioni, aumentano del 18,9%, ma a preoccupare maggiormente è il considerevole incremento che, anche in questo mese, hanno registrato le richieste di cassa integrazione straordinaria (+160,8%). Cumulando le ore di cassa integrazione di gennaio e febbraio di quest’anno, abbiamo complessive 44,1 milioni di ore autorizzate con un incremento del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. In tale bimestre si evidenzia il persistere della sofferenza di una parte del tessuto produttivo, testimoniata dall’aumento del 24,3% delle richieste di straordinaria rispetto allo stesso periodo del 2018. Si assiste ad una contrazione di richieste dello strumento di integrazione al reddito nel Nord (-3,5%), mentre aumenta nel Centro (+34%) e nel Mezzogiorno (+13,1%).
 
Si registrano incrementi dell’ammortizzatore sociale in 6 Regioni e nelle due Province Autonome, con l’aumento maggiore nel Lazio (+240,3%). A livello provinciale i territori interessati da incrementi di ore richieste sono 34, con Taranto in testa (+1.136,8%). Per quanto riguarda i settori produttivi, in valori assoluti, è l’industria ad assorbire il maggior quantitativo di ore di cassa integrazione (36,7 milioni), seguita a distanza dall’edilizia (4,7 milioni), dal commercio (2,6 milioni) e dall’artigianato (32 mila ore). Rispetto al I bimestre del 2018, le richieste di cassa integrazione aumentano nel settore industriale (+34%), a fronte di una flessione nel commercio (-65,6%), nell’artigianato (-49,1%) e nell’edilizia (-10,7%). Nel I bimestre dell’anno, si possono stimare 130 mila posti di lavoro salvaguardati da uno strumento che, potrebbe, se migliorato e adattato alle esigenze specifiche e nuove dei diversi settori, garantire la conservazione di un più alto numero di posti di lavoro scongiurando l’uscita di un’occupazione non sempre facilmente ricollocabile in un mercato del lavoro ancora statico.
 
 
 
 
 
Roma, 25 marzo 2019                                                                       Ivana Veronese – Segretaria Confederale UIL          

 

 

 

>>Nel link sottostante lo studio completo in pdf