Nel primo mese del 2023, alle aziende sono state autorizzate dall’Inps, tra cassa integrazione e Fondi di Solidarietà, oltre 42 milioni di ore. Si tratta, secondo nostre stime, di oltre 274 mila lavoratrici e lavoratori a cui gli ammortizzatori sociali hanno garantito il mantenimento del posto di lavoro.
Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, è stata registrata una diminuzione del 50,2% delle ore, dovuta ad una flessione di tutti gli istituti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, con la sola eccezione della cassa integrazione straordinaria che, viceversa, ha visto un incremento del 46,4%, passando dai 16 milioni di ore di gennaio 2022 alle 23,5 milioni di ore di gennaio 2023.
Il dato regionale pone la Basilicata al primo posto per maggior numero di ore autorizzate. Quasi un quarto delle ore di cassa integrazione del mese (poco più di 10 milioni), sono assorbite da questa regione del Mezzogiorno, che è tra l’altro, una delle pochissime che hanno registrato un aumento di ore a gennaio di quest’anno (Basilicata +162%, seguita dalla Sardegna +23,1% e Friuli Venezia Giulia +3,4%).
Ma quando analizziamo il dettaglio provinciale, scopriamo che il montante di ore di cassa integrazione della Basilicata è quasi esclusivamente concentrato a Potenza con 10.046.441 ore (stiamo parlando di circa 59 mila lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione a zero ore), seguita a forte distanza, da Frosinone con circa 2,2 milioni di ore.
La diminuzione della cassa integrazione, trainata dalla crescita del PIL negli ultimi mesi dell’anno scorso, è sicuramente una bella notizia, ma non dobbiamo abbassare la guardia perché i segnali dell’economia di inizio anno del 2023 e, soprattutto, il “pasticcio” fatto dal Governo sul bonus 110% rischiano di vanificare quanto di positivo avvenuto fin qui. Non vorremmo essere facili profeti. Lo verificheremo nei prossimi mesi.
Roma, 24 febbraio 2023