LAVORO  - Ivana VERONESE
Rapporto UIL sulla cassa integrazione
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28/12/2022  Sindacato.  

 

 

Con la pubblicazione dei dati Inps di novembre, possiamo già tirare le somme di un primo bilancio provvisorio annualedelle ore di cassa integrazione.
 
 
Sono state raggiunte, negli 11 mesi dell’anno, oltre 548 milioni di ore autorizzate, di cui 424,8 milioni di cassa integrazione e 123,5 milioni tra Fis e Fondi di Solidarietà a gestione Inps. E’ possibile quindi stimare una media di 293mila lavoratrici e lavoratori a zero ore che hanno beneficiato dell’ammortizzatore sociale con relativa salvaguardia delloro posto di lavoro.
 
Fortunatamente ed inevitabilmente, si tratta di numeri molto distanti da quelli che hanno caratterizzato il difficile biennio pandemico, con una riduzione dell’86,4% rispetto al 2020 e del 79,7% rispetto al 2021. Ma i dati ci dicono ancheche le ore autorizzate quest’anno dall’Inps sono superiori a quelle del periodo pre-pandemico, con un aumento del 111,2% se comparate con lo stesso periodo del 2019. Permane, quindi, lo stato di sofferenza delle nostre imprese e, di conseguenza, la difficoltà ed insicurezza del nostro tessuto occupazionale.
 
Tra gennaio e novembre di quest’anno il Nord ha assorbito il maggior numero di ore autorizzate pari a 261,3 milioni (il 47,7% del totale), seguito dal Mezzogiorno con 152,8 milioni di ore e dal Centro con 134,1 milioni.
La Lombardia, il Lazio ed il Veneto sono le prime tre Regioni per maggior quantitativo di ore autorizzate (rispettivamente 97,9 milioni, 85,5 milioni e 50,2 milioni). Da evidenziare che tutte le Regioni registrano un aumento di
ore rispetto allo stesso periodo pre-pandemia (2019).
 
A livello provinciale ai primi tre posti per il più alto numero di ore autorizzate, compaiono Roma con 39,1 milioni di ore, Milano con 26,8 milioni e Torino con 25,4 milioni. Quasi tutte le province registrano variazioni in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (l’incremento maggiore a Pescara con +513,3%), ad eccezione di 15 province di cui Livorno registra la più alta flessione di ore autorizzate (-56,7%).
 
 
Sembra non esserci pace per il sistema produttivo-occupazionale che oltre a trascinarsi gli effetti della crisi pandemicae delle molteplici crisi aziendali aperte, vecchie e nuove, si trova anche a dover affrontare le ulteriori difficoltà derivanti dal caro energia e dal caro bollette. Situazioni, queste, che, in assenza di idonee ed efficaci soluzioni e misure, rischiano di vedere nel breve-medio periodo un’ulteriore richiesta di cassa integrazione e, nei casi di assenza di soluzioni che scongiuriamo fortemente, un incremento della disoccupazione. In tale preoccupante contesto, modifiche “inopportune” al reddito di cittadinanza, rischiano di alimentare diseguaglianze sociali e povertà.
 
 
 
Roma, 28 dicembre 2022