“I dati diffusi oggi dall’Istat sono in parte positivi, ma persistono squilibri generazionali, di genere e qualitativi che mettono in discussione la reale solidità del mercato del lavoro e che non possono più essere ignorati”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“I numeri più allarmanti riguardano i giovani, che registrano un calo dell’occupazione e l’incremento degli inattivi. Pertanto - ha spiegato Veronese - la disoccupazione giovanile scende anche perché aumentano i giovani che smettono di cercare un impiego. Tra l’altro, mentre le nuove generazioni faticano a entrare e a restare nel mercato del lavoro, continua a crescere l’occupazione degli over 50, indice di un mercato che trattiene le lavoratrici e lavoratori più anziani e lascia indietro le fasce più giovani. Anche le donne, pur registrando un miglioramento, restano schiacciate da un tasso di occupazione ancora troppo basso, distante da quello maschile e che continua a riflettere carichi familiari squilibrati e scarsa disponibilità di servizi”.
“Per evitare una crescita a doppia velocità, chiediamo al Governo interventi strutturali come un piano nazionale per l’occupazione giovanile, più formazione continua, politiche efficaci per la partecipazione femminile e - ha concluso Veronese - un tavolo stabile tra Governo, sindacati e imprese per monitorare la qualità del lavoro”.
Roma, 2 dicembre 2025



