“Imporre lo stop al motore endotermico nel 2035, senza una rete produttiva autonoma e una filiera europea delle batterie, significa regalare il mercato ai competitor cinesi, distruggendo anni di know-how e migliaia di posti di lavoro. Il problema, però, non sono gli obiettivi climatici: è la fretta e l’approccio ideologico con cui si tenta di raggiungerli”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“Siamo favorevoli alla decarbonizzazione e all’elettrificazione, ma servono tempi realistici, infrastrutture adeguate e investimenti nella filiera e nella formazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Pertanto - ha aggiunto Buonomo - accogliamo con favore il nuovo accordo sul target climatico del -90% di emissioni entro il 2040, come anche la proroga dell’ETS2 al 2028 e il riconoscimento dei biocarburanti come parte integrante delle politiche climatiche. L’Europa introduce, finalmente, dei margini di flessibilità, riconoscendo che non tutti i Paesi membri e non tutti i settori partono dalle stesse condizioni”.
“Continueremo a chiedere un confronto serio tra Governo, istituzioni e imprese, per elaborare una strategia fondata sulla neutralità tecnologica che, con investimenti pubblici e privati, mantenga tecnologie ibride e biocarburanti, accompagnando persone e territori nel cambiamento, senza lasciare nessuno indietro. Non accetteremo che la transizione verde diventi sinonimo di disoccupazione o di desertificazione produttiva. La sfida ambientale - ha concluso Buonomo - si vince coniugando innovazione, sostenibilità e qualità del lavoro, mettendo le persone al centro”.
Roma, 6 novembre 2025



