“Con la sentenza n. 156/2025 sull’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, la Corte costituzionale corregge una distorsione evidente: non può essere il datore di lavoro a decidere chi ha diritto di esercitare la rappresentanza sindacale in azienda”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“Nello specifico, la Consulta ha stabilito che le RSA possono essere costituite anche nell’ambito delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Tuttavia, l’attuazione concreta di questo criterio resta oggi affidata all’interpretazione giurisprudenziale, in assenza di una legge chiara e condivisa sulla rappresentanza. In tal senso - ha spiegato Buonomo - il richiamo al Testo Unico sulla Rappresentanza del 2014, come esempio di sistema oggettivo e verificabile è significativo: conferma la necessità di una cornice normativa che dia piena attuazione a quel modello. Ed è ciò che sosteniamo da tempo: due semplici norme di sostegno agli Accordi interconfederali con regole certe e criteri oggettivi, per un sistema trasparente, democratico e condiviso, che evitino di lasciare ai tribunali o alle aziende la definizione della rappresentatività”.
“Infine, il rinvio al legislatore, contenuto nella sentenza - ha concluso Buonomo - rende indispensabile un confronto con le parti sociali, affinché la rappresentanza non sia terreno di contenzioso, ma espressione dell’esercizio di autonomia collettiva e democrazia”.
Roma, 31 ottobre 2025



