“Fdi ha proposto di dare alle imprese del settore tessile la possibilità di ”certificare“ la propria filiera e di sciogliersi dalle responsabilità, anche penali, rispetto a inadempimenti o violazioni di appaltatori e subappaltatori. Il Governo, quindi, proclama di voler migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, ma poi agisce in maniera opposta. Noi non ci stiamo”.
Lo ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“In questo Paese, ogni giorno muoiono tre lavoratrici e lavoratori, vite spezzate, padri, madri, figli che non tornano più a casa. Sono negati i diritti più basilari, in una nuova e feroce forma di schiavitù. Dobbiamo essere coerenti e seri - ha aggiunto Veronese - è inaccettabile pensare di lavorare nella direzione di eliminare la responsabilità del committente”.
“Nelle stesse ore in cui questo emendamento di Fdi veniva approvato, a Prato, la Procura, insieme alla Regione, alle forze di polizia e ad altri soggetti istituzionali, firmava un protocollo per combattere il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, fondato sulla responsabilità sociale di impresa, sulla legalità, i controlli, la vigilanza e le sanzioni. Questo - ha concluso Veronese - significa impegnarsi davvero per difendere le persone, il loro diritto a un lavoro dignitoso e a veder tutelata la loro stessa vita”.
Roma, 16 ottobre 2025