“Sembra una norma meramente tecnica, ma la legge di conversione del decreto 90/2025 comporta un rischio enorme: la fine dei Policlinici universitari e la loro trasformazione in semplici ospedali regionali. Le università vengono progressivamente estromesse dalle strutture ospedaliere e il personale sanitario, che non rientra nei ruoli accademici, viene declassato a funzioni assistenziali, senza più un coinvolgimento nella didattica o nella ricerca. È inaccettabile”.
È quanto ha dichiarato il segretario organizzativo della Uil e commissario straordinario della Uilrua, Emanuele Ronzoni.
“L’articolo 6 di questa legge introduce la possibilità di assumere personale non dirigente ’per attività esclusivamente assistenziali e di supporto’, inquadrato secondo il contratto collettivo del comparto Sanità. Una norma in contrasto con legge, contrattazione e giurisprudenza - ha precisato Ronzoni - che, nei fatti, ridisegna radicalmente l’identità delle Aziende ospedaliere universitarie, separandole dalla loro funzione originaria: essere presidi integrati di cura, formazione e ricerca. Le conseguenze sono gravi: si indebolisce la funzione tutoriale dei docenti, si snatura il ruolo degli specializzandi, si precarizza la trasmissione della cultura accademica, si rende più difficile garantire la docenza qualificata, si compromette l’accesso alla ricerca clinica. In un tempo in cui - ha sottolineato il dirigente della Uil - si chiede all’università di essere presidio di innovazione e al sistema sanitario di rispondere a sfide epocali, non si può accettare una retrocessione così grave e miope. Non è solo un tema contrattuale: è una scelta politica che mette a rischio la qualità della formazione medica, la ricerca clinica e il diritto alla salute. Per correggere e superare questa norma, dunque - ha concluso Ronzoni - è urgente l’apertura di un tavolo interministeriale per definire, compiutamente, in modo strutturato e condiviso, il modello unico di Azienda ospedaliera universitaria e difendere, così, la salute dei cittadini e il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale”.
Roma, 4 agosto 2025
