“Nella dichiarazione congiunta sottoscritta dal Ministro Urso e dai suoi omologhi francesi, Eric Lombard e Marc Ferracci, per una nuova agenda industriale europea condivisa, manca una visione fondata su giustizia sociale, inclusione e trasparenza istituzionale”.
È quando ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“In materia di appalti pubblici, se pur è apprezzabile il concetto di ’preferenza europea’, continuano a mancare delle condizionalità sociali. Noi, invece - ha rimarcato Buonomo - riteniamo che sia doveroso prevedere, nelle procedure di aggiudicazione, il rispetto integrale dei contratti collettivi firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e l’obbligo di assicurare occupazione di qualità”.
“L’istituzione del nuovo Fondo europeo per la competitività, di circa 450 milioni di euro in sette anni, è del tutto insufficiente, con risorse non accessibili e pienamente coordinate con i fondi esistenti, a cominciare dal Just Transition Found”.
“Inoltre, destano forte preoccupazione il mancato riconoscimento del ruolo delle organizzazioni sindacali nonché la volontà di ridimensionamento di alcune direttive, che - ha aggiunto Buonomo - potrebbe compromettere la qualità della rendicontazione e minare la certezza del diritto”.
“Ricordiamo che nella governance di Invitalia non è garantita la partecipazione delle organizzazioni sindacali, così come accade in Francia per la Bpifrance. Occorre assicurare- ha concluso Buonomo - un efficace monitoraggio delle ricadute sociali, trasparenza nelle scelte strategiche e coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile che l’Europa dichiara di voler perseguire”.
Roma, 25 luglio 2025