“La tragedia dell’alluvione di Bardonecchia è l’ennesimo evento estremo che prova la crescente vulnerabilità del territorio italiano di fronte ai cambiamenti climatici. Non è più rinviabile una politica ambientale e territoriale integrata, trasparente e partecipata per la messa in sicurezza del territorio e l’adattamento climatico come priorità strategica nazionale”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“La crisi climatica sta colpendo già da tempo le comunità, mettendo a rischio vite umane, beni pubblici e privati, attività produttive e servizi essenziali. Il dissesto idrogeologico, aggravato dal cambiamento climatico, quindi - ha spiegato la segretaria della Uil - è un’emergenza strutturale che non può essere affrontata solo in fase di emergenza. È urgente avviare un tavolo di confronto tra governo e parti sociali per elaborare un Piano nazionale che tenga insieme sostenibilità ambientale, sicurezza e sviluppo. Serve un progetto strategico di prevenzione, adattamento e messa in sicurezza del territorio, con risorse certe, tempi definiti e una visione di lungo periodo. Le risorse a disposizione, grazie al Pnrr e ad altri strumenti europei e nazionali, ci sono, ma manca ancora un approccio sistemico e la volontà politica per trasformarle in interventi concreti e tempestivi”
“Non possiamo continuare a contare vittime a ogni alluvione, frana o terremoto, né accettare si intervenga solo dopo il disastro. La sicurezza ambientale è una condizione necessaria per la crescita economica, l’occupazione e la coesione sociale. È una sfida sistemica che riguarda il presente, ma soprattutto - ha concluso Buonomo - il futuro del nostro Paese”.
Roma, 1° luglio 2025