“L’ultimo Rapporto Istat sulle migrazioni interne e internazionali conferma che stiamo assistendo a una fuga di cervelli che impoverisce il tessuto produttivo, disperde investimenti formativi e sottrae risorse vitali alla nostra economia”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Nel 2023 e nel 2024 sono stati registrati oltre 175.000 espatri ogni anno, soprattutto di giovani e laureati. Una perdita di capitale umano strategico che fa il paio con gli oltre 6,1 milioni di italiani che già risiedono all’estero. L’Italia - ha commentato Biondo - fatica nel valorizzare le competenze più qualificate, italiane o straniere che siano, aggravando lo skill deficit che riduce capacità di innovazione e competitività. L’arrivo di manodopera straniera aiuta a contenere il calo demografico, ma la fuga dei talenti, la bassa natalità e l’invecchiamento della popolazione stanno già minando la crescita e la sostenibilità sociale del sistema Paese”.
“È urgente un confronto con il Governo e le Regioni, per elaborare delle politiche attive che offrano opportunità concrete di lavoro e carriera ai giovani, e favoriscano l’inclusione dei migranti con il riconoscimento delle loro competenze. Parallelamente - ha aggiunto Biondo - è tempo che l’Unione Europea intervenga sul fronte demografico con strumenti come il debito pubblico condiviso e delle politiche fiscali coordinate, per sostenere la spesa sociale in favore delle famiglie, della natalità e della non autosufficienza. Senza un’azione congiunta - ha concluso Biondo - il declino dell’Italia, e dell’Europa, sarà irreversibile.”
Roma, 25 giugno 2025