“Il Patto Europeo per l’Oceano può segnare un cambiamento significativo, ma soltanto se accompagnato da politiche capaci di proteggere gli ecosistemi marini e di generare occupazione di qualità, fondata su diritti, sicurezza e prospettive di crescita”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo, commentando il testo dell’Ocean Act.
“Sebbene il Patto non introduca misure legislative vincolanti, rappresenta una base solida per un quadro normativo integrato, previsto entro il 2027. Ad ogni modo, però - ha sottolineato Buonomo - sono necessari investimenti mirati, percorsi di formazione e riqualificazione professionale, nonché una valorizzazione del lavoro stabile e regolamentato. Ciò implica un maggiore investimento nell’energia eolica offshore e nelle altre fonti rinnovabili marine, la decarbonizzazione del trasporto marittimo, la promozione di una pesca sostenibile e accessibile e la creazione di opportunità concrete per i cittadini europei che vivono nelle regioni ultraperiferiche, costiere e insulari. È fondamentale, inoltre, che il nuovo Ocean Act preveda un coinvolgimento strutturato delle parti sociali, affinché lo sviluppo non avvenga a discapito dei diritti, ma diventi leva di inclusione e dignità“.
“Il mare è una risorsa vitale per l’Europa e per milioni di lavoratrici e lavoratori. Siamo pronti a offrire il nostro contributo per costruire insieme un modello di crescita sostenibile, fondato su lavoro di qualità e giustizia sociale, nel pieno rispetto dell’ambiente marino e delle comunità costiere”.
Roma 9 giugno 2025
