“La rivolta nel carcere di Marassi è l’ennesima dimostrazione dello stato di assoluto degrado in cui versano le carceri italiane, pagato a caro prezzo da agenti e detenuti. Bisogna investire più risorse per potenziare gli organici e garantire condizioni di lavoro e detenzione più umane” .
È quanto ha dichiarato il responsabile del comparto Difesa e sicurezza della Uil, Benedetto Attili.
“Per placare la rivolta, sono dovuti intervenire oltre cento agenti, provenienti da altre carceri liguri. Il bilancio è di due poliziotti feriti e portati in ospedale, due medicati sul posto e ingenti danni alla struttura. Ancora una volta, la Polizia penitenziaria ha pagato dazio all’inerzia della politica. Il tanto sbandierato Decreto carceri, infatti, non ha prodotto nulla. Nel 2024 - ha sottolineato Attili - abbiamo registrato 90 suicidi fra i detenuti e 7 fra gli agenti, rivolte, risse, stupri e ben 2800 aggressioni alla Polizia penitenziaria. Persistono, poi, il sovraffollamento e la carenza di organico: nelle carceri italiane vi è un sovrannumero di oltre 16000 detenuti e mancano all’appello circa 18000 agenti”.
“Cos’altro deve succedere perché lo Stato intervenga? Non bastano gli interventi meramente repressivi, come l’introduzione del reato di rivolta. È necessario - ha concluso Attili - investire risorse nell’edilizia carceraria, potenziare gli organici e agire sulla prevenzione, umanizzando le condizioni di lavoro degli operatori e della detenzione”.
Roma, 5 giugno 2025