INDUSTRIA  - Vera BUONOMO
Buonomo: “Modello economico Italiano non valorizza lavoro”
“Retribuzioni troppo basse e produzione industriale in calo, segnali gravi e preoccupanti”.
industria_AdobeStock_530849067.jpg
21/05/2025  Sindacato.  

“Il Rapporto Annuale 2025 dell’Istat dimostra che l’Italia è ferma su un modello economico che non valorizza il lavoro. Salari reali ancora troppo bassi e una produttività che arretra, sono due fragilità strutturali che continuano a frenare il Paese, alimentando disuguaglianze, precarietà e mancanza di prospettive per milioni di lavoratrici e lavoratori“.

È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.

“Sul fronte dei salari, le retribuzioni contrattuali sono aumentate ma non abbastanza da colmare il gap creato negli anni passati. Dal 2019 al 2024, l’inflazione è cresciuta del 21,6%, mentre i salari contrattuali sono aumentati solo del 10,1%. Dobbiamo incentivare la contrattazione collettiva - ha proseguito la segretaria - che rimane uno strumento essenziale per garantire un effettivo recupero del potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori”.

“Anche il calo della produzione industriale italiana è un segnale grave, sintomo di un sistema produttivo che cresce poco perché non si investe abbastanza in innovazione e competenze. Inoltre, sebbene l’Italia sia tra i Paesi europei più colpiti dagli eventi climatici estremi, continua a investire troppo poco anche in energia pulita e filiere sostenibili, ma - ha sottolineato Buonomo - non ci può essere transizione ecologica senza lavoro, né neutralità climatica senza una solida base industriale”.

“Per rafforzare salari e produttività non bastano interventi occasionali: occorre una strategia industriale chiara che punti su qualità, formazione e innovazione, serve una transizione giusta - Ha concluso la Buonomo - affinché il lavoro torni al centro delle politiche industriali e ambientali”.

Roma, 21 maggio 2025