“La recente decisione del governo spagnolo di regolarizzare quasi un milione di immigrati è una scelta strategica che riflette una visione a lungo termine sull’integrazione e il sostegno al sistema socioeconomico. Anche in Italia, la gestione dei flussi migratori dovrebbe essere orientata verso politiche di inclusione e regolarizzazione che valorizzino le competenze dei migranti e contribuiscano alla sostenibilità del nostro welfare”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Occorre considerare l’immigrazione come una risorsa, implementando percorsi di regolarizzazione e formazione che offrano opportunità dignitose ai migranti e rafforzino il nostro mercato del lavoro. Non possiamo permetterci di chiudere le porte a nuove energie che, se ben integrate, possono colmare i vuoti nel sistema produttivo e contribuire al progresso economico e sociale dell’Italia”.
“Chiediamo, quindi - ha proseguito Santo Biondo - politiche migratorie basate su inclusione e sicurezza, superando la logica delle chiusure e riconoscendo il valore della diversità come strumento di crescita e coesione sociale. Tuttavia, il recente Decreto flussi, pur affrontando il tema della carenza di lavoratrici e lavoratori, resta insufficiente e troppo burocratico, limitando l’accesso a permessi di soggiorno per motivi di lavoro e non tenendo conto delle vere esigenze del mercato del lavoro”.
“L’Italia non può restare chiusa, ma deve saper guardare al futuro. La nostra proposta - ha sottolineato il sindacalista della Uil - è orientata a trasformare i flussi migratori in un’opportunità di crescita e sviluppo, nel rispetto della dignità delle persone e dei diritti di tutti i lavoratori”.
“Continueremo a sostenere un modello di gestione migratoria - ha concluso Biondo - che assicuri una crescita economica inclusiva e sostenibile, con politiche che vadano oltre l’emergenza e pongano al centro il contributo dei migranti per il progresso dell’intero Paese”.
Roma, 22 novembre 2024