La Uil si interroga sui contenuti della Riforma relativa al Premierato e lo ha fatto anche oggi, in occasione di un Esecutivo allargato, che ha visto la partecipazione di esponenti del mondo accademico e della Ministra per le riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Posizioni, interrogativi, dubbi e proposte dell'Organizzazione sindacale sono emersi nella relazione introduttiva della Segretaria confederale, Ivana Veronese, hanno animato il successivo dibattito e, infine, sono state argomentate e sostenute nell'intervento conclusivo del Segretario generale, PierPaolo Bombardieri.
"Ancora una volta - ha sottolineato il leader della Uil - abbiamo scelto di confrontarci sul merito e senza pregiudiziali su un tema che ha un peso inevitabilmente politico, ma anche indubbie ripercussioni sociali ed economiche. Restiamo molto scettici sul merito di questo Progetto di riforma, che ci appare contraddittorio e in contrasto con lo spirito della nostra Costituzione. Solo per citare gli aspetti più critici ed eclatanti - ha ricordato Bombardieri - l'assetto di Repubblica parlamentare esce stravolto dall'idea del Premierato; lo stesso equilibrio dei poteri e l'impianto dei pesi e contrappesi, così faticosamente costruiti dai Padri costituenti, non reggono più all'urto di questo processo; la figura del Presidente della Repubblica perde la sua connotazione "arbitrale" per essere "demansionata" a quella "notarile". Per non parlare, infine, del fatto che, in questo quadro, il dialogo sociale, che caratterizza i rapporti istituzionali a livello di Unione europea, rischia di essere ulteriormente svuotato di contenuti. Forse - ha rimarcato Bombardieri - la politica si sarebbe dovuta interrogare più a fondo sulla disaffezione dei cittadini elettori, la cui presenza alle urne è scesa stabilmente al di sotto del 50%. Per le elezioni delle rappresentanze sindacali, invece, al voto si reca l'80% delle lavoratrici e dei lavoratori. La politica, dunque - ha concluso il leader della Uil - si preoccupi di scendere tra la gente, di ascoltare davvero le persone e di approntare, innanzitutto e con urgenza, riforme in grado di ridurre le diseguaglianze e le ingiustizie".
Roma, 12 marzo 2024