Tanti proclami sull'aumento del lavoro, ma quello che manca è la qualità.
Capiamo che per il Governo bastano i numeri, ma per la Uil resta necessario discutere di drastica riduzione della precarietà.
Se raffrontiamo le assunzioni dei primi 6 mesi del 2022 con il 2023 c'è un calo dell'1%, ma il dato negativo è che calano i tempi indeterminati e gli apprendisti.
Si preferisce assumere con contratto intermittente, a tempo determinato e stagionale.
Vogliamo parlare di qualità del lavoro, delle retribuzioni, delle prospettive per i nostri giovani e di rispetto della sicurezza sul lavoro? La Uil è pronta a farlo: ci manca un interlocutore che non si fermi ai numeri, ma che li sappia leggere approfonditamente.
Roma, 21 settembre 2023