ECONOMIA  - Domenico PROIETTI
Proietti: “Superbonus, la più grande manovra di politica economica”
“Governo ritorni sui suoi passi”
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06/03/2023  Sindacato.  

 

 

La Uil chiede al Governo di rivedere la decisione sui crediti d'imposta del Superbonus. Bisogna tutelare le lavoratrici e i lavoratori a rischio di perdere il lavoro con il fallimento delle aziende edilizie.
 
 
Il Superbonus è stata la più grande manovra espansiva di politica economica degli ultimi anni e ha contribuito a risollevare l'economia e l'occupazione dopo la pandemia. 
 
 
La Uil riporta alcune considerazioni sulla misura del Superbonus, con riferimento ai recenti dati Istat pubblicati il 1° marzo 2023 nonché ad alcuni report che ne hanno messo in luce le ricadute positive per il sistema economico. 
 
 
L'impatto finanziario del Superbonus non va sottovalutato, ma le considerazioni sulla misura non possono prescindere dagli effetti apprezzabili che ha avuto sul Pil, sull'occupazione, sulla domanda e sugli investimenti. L'Istat stima, infatti, che nel settore delle costruzioni si è determinato un incremento del 20,7% del valore aggiunto nel biennio 2020-21 e si sono registrati aumenti in volume del 10,2% nel 2022. Il settore delle costruzioni pesa per il 5% sul totale del Pil e ha contribuito con un 0,5% aggiuntivo alla crescita. 
 
 
Sempre secondo i dati Istat, dal lato occupazionale, il Superbonus ha generato centinaia di migliaia di posti di lavoro, segnando un +17,5% di occupazione nel periodo 2020-2022, cioè da quando la misura è entrata in vigore. 
 
 
Inoltre, secondo il report Nomisma, il Superbonus avrebbe generato 195 miliardi complessivi a fronte del suo costo, di cui circa 70 miliardi di "Indotto", cioè la remunerazione del fattore lavoro. Senza considerare "l'effetto reddito", cioè il risparmio in bolletta per le famiglie che hanno beneficiato della riqualificazione energetica degli edifici residenziali. 
 
 
L'abolizione del meccanismo del trasferimento del credito d'imposta taglia dal beneficio tutte quelle famiglie dal reddito medio-basso che non possono permettersi di anticipare la liquidità necessaria per le ristrutturazioni. 
 
 
Come Uil chiediamo, quindi, che il Governo ritorni sui suoi passi per impedire un disastro occupazionale per milioni di lavoratori e famiglie. 
 
 
 
 
Roma, 6 marzo 2023