A gennaio di quest'anno si sono registrati oltre 202 mila rapporti di lavoro attivati in più rispetto allo stesso mese del 2021. Tale performance compensa la flessione registrata tra il 2020 ed il 2021.
Dati con qualche spiraglio di luce quelli che vedono in crescita i rapporti a tempo indeterminato, ma che rappresentano, purtroppo, solo il 25% dei nuovi rapporti di lavoro attivati. Inoltre, non decolla il contratto di apprendistato.
Siamo, viceversa, ancora in presenza di un fortissimo e preponderante ricorso ad assunzioni a tempo determinato e a chiamata. Il quadro è quello che conosciamo da sempre, con una temporaneità occupazionale che aumenta le disuguaglianze.
Bisogna lavorare per ridurre la precarietà lavorativa riducendo drasticamente il ricorso al lavoro a termine e contrastando in maniera efficace le forme di abuso ed uso distorto dei tirocini.
Urge un accordo sul modello spagnolo che punti alla stabilità occupazionale soprattutto di giovani e donne, rilanciando contemporaneamente un contratto di ingresso nel lavoro a carattere formativo.
Roma, 21 aprile 2022
