RIDERS  - Tiziana BOCCHI
Bocchi: sistema di relazioni giovane che ha bisogno di essere sostenuto
Continua il confronto sui riders al Ministero del lavoro
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24/11/2020  Contrattazione.  

 

 

Continua il confronto al Ministero del Lavoro sui riders. Oggi si è svolto un primo incontro per la definizione di un Protocollo d'Intesa a livello nazionale che possa contrastare il fenomeno del caporalato nel settore del food delivery.


"Ci auguriamo che l'incontro di oggi ci consenta di fare un ulteriore passo in avanti nel nostro sistema di relazioni, che è giovane e che ha bisogno di essere sostenuto", dichiara la Segretaria Confederale, Tiziana Bocchi.

"Come Uil denunciamo da tempo le intollerabili condizioni di lavoro precarie dei ciclofattorini e siamo sempre più determinati a continuare questa nostra battaglia contro lo sfruttamento del lavoro. Proprio come il caporalato agricolo quello digitale funziona per intermediari. Accade spesso che i riders non si trovino direttamente a lavorare con le varie società di food delivery; in particolare per i lavoratori più deboli (migranti e persone prive di permesso di soggiorno), ma non solo, c'è chi, in modo illegale, gestisce i loro account, ricattandoli. Il Protocollo di Milano è finalizzato proprio a contrastare questo fenomeno dell'intermediazione illecita di manodopera e, quindi, del caporalato. Si tratta di un accordo importante, innovativo nel settore, e stiamo lavorando perché possa diventare un modello replicabile a livello nazionale.

Nel merito, prevede per le piattaforme aderenti ad AssoDelivery: l'adozione di un apposito modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001 e di un Codice Etico; l'impegno a non ricorrere ad aziende terze sino a quando non verrà creato un apposito albo; la costituzione, insieme a tutte le parti firmatarie, di un Organismo di Garanzia per vigilare sulle dinamiche lavorative dei rider e per riportare eventuali specifiche segnalazioni alla Procura della Repubblica.

Lavoreremo - conclude la Segretaria - per estendere, migliorare ed ampliare questa buona pratica a livello nazionale, con la collaborazione sia del Ministero del Lavoro che del Ministero dell'Interno e con l'impegno di addivenire non solo alla sottoscrizione di un Protocollo, ma di favorire una sua rapida operatività. Questo perché abbiamo bisogno di strumenti validi a supporto della nostra battaglia contro lo sfruttamento. Di fronte al permanere di comportamenti illegali ai danni di queste lavoratrici e di questi lavoratori occorre garantire loro le giuste tutele contrattuali, al fine di assicurare dignitose condizioni di lavoro, un equo compenso, misure adeguate di sicurezza. Continueremo a lavorare seguendo il percorso intrapreso per ottenere questi diritti".
 


Roma, 24 novembre 2020