CASSA INTEGRAZIONE COVID-19  - Ivana VERONESE
Veronese: nell'emergenza garantire forme di sostegno ed integrazione al reddito
Legge di Bilancio e Decreto Fiscale banco di prova per il Governo
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22/10/2020  Occupazione.  

 

 

Garantita la conservazione del posto di lavoro a circa 3 milioni di lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione a zero ore, ma sono sicuramente molti di più i beneficiari in quanto non tutte le aziende chiedono la cassa integrazione al 100%. Questa la nostra stima degli oltre 3 miliardi di ore autorizzate per l’ammortizzatore sociale con causale Covid-19 dall’inizio dell’emergenza e fino a settembre.

 

Dati che si possono maggiormente comprendere se li si paragona a quelli della precedente crisi economica che mettono in evidenza una virulenta crisi lavorativa e produttiva in quanto in soli 6 mesi sono state autorizzate le stesse ore del triennio 2009-2012.

 

Il riaffacciarsi di una nuova e forte ondata pandemica, rimette in campo la necessità di prolungare tutti gli strumenti e le misure di sostegno al reddito e di tutela dell’occupazione che fino ad oggi hanno permesso di scongiurare effetti oltremodo negativi sull’occupazione rispetto a quelli che comunque il nostro Paese ha registrato.

 

E’ senso di responsabilità garantire, in uno stato di emergenza, il diritto a forme di sostegno ed integrazione al reddito destinando tutte le risorse, nazionali ed europee che servono, affinché lavoratrici e lavoratori possano superare questo epocale periodo.

 

Così come è altrettanto doveroso continuare, nell’emergenzialità, a sostenere con opportune misure il sistema economico e produttivo, utilizzando presto e bene le risorse della Next Generation UE, per creare nuovi posti di lavoro dal momento che i dati Inps sul Precariato ci dicono che i rapporti di lavoro hanno subito una vera e propria debacle del 37,7% rispetto al 2019. Investimento che deve viaggiare in parallelo con l’implementazione di un sistema di politiche attive orientato a rigenerare le competenze e formare lavoratrici e lavoratori sulla base delle reali necessità – presenti e future – del mercato del lavoro. Occorre, inoltre, scongiurare il rischio licenziamenti, attraverso il prolungamento del blocco degli stessi che stando sempre ai dati dell’Inps, sono fortemente diminuiti dall’inizio dell’adozione di questa misura.

 

La Legge di Bilancio del prossimo anno e il Decreto Fiscale ad essa collegato, saranno il banco di prova della sensibilità del Governo e della politica tutta, nei confronti del tema lavoro.

 

 

Roma, 22 ottobre 2020