L’impegno di attuare una riforma fiscale nel prossimo triennio, contenuto nella Nadef, è importante.
Quello che bisogna chiarire sono i contenuti e le modalità di tale riforma. Su questo continua ad agitarsi, da settimane, una nebulosa fatta di ipotesi e contro ipotesi, di indiscrezioni e smentite, che non rendono giustizia ad un progetto positivo.
Per la UIL la riforma fiscale deve partire con la prossima Legge di Bilancio, attraverso un taglio significativo delle imposte a lavoratori dipendenti e pensionati.
I pensionati, in particolare, in questi anni, sono stati utilizzati come “bancomat”, mentre pagano il doppio delle tasse dei loro colleghi europei. Questo primo intervento di riforma fiscale sarebbe coerente con la ricostruzione economica e produttiva del Paese, perché consentirebbe un rilancio dei consumi e della domanda interna, con un beneficio concreto nel rialzo del PIL.
Su questi temi è ora che il Governo convochi i Sindacati, per ascoltare le ragioni dei lavoratori e dei pensionati, che da sempre fanno fino in fondo il loro dovere con il Fisco.
Roma, 07 ottobre 2020