SICUREZZA SUL LAVORO  - Ivana VERONESE
Veronese: «Tema torni urgentemente in cima alle priorità del Governo»
Dagli ultimi dati scenario allarmante
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30/09/2020  Salute.  

 

 

Il tema della sicurezza sul lavoro deve tornare urgentemente in cima alle priorità, perché gli ultimi dati prospettano uno scenario allarmante. L’Inail ha riportato 823 denunce di infortunio con esito mortale al 31 agosto 2020, ben 107 in più rispetto al dato registrato appena un mese prima e 138 in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Se, da un lato, lo stesso Inail parla di un incremento in parte influenzato dal numero di decessi registrati per Covid-19 in ambito lavorativo, dall’altra questo aumento – avvenuto nonostante i mesi di chiusura forzata della maggior parte delle attività – deve farci riflettere su quanto la sicurezza sul lavoro nel suo senso più ampio, indipendentemente dalla pandemia in atto, sia ancora oggi un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori non pienamente tutelato e garantito.


Cosa stiamo aspettando, che quel numero diventi a quattro cifre, superando il migliaio? Occorre avviare misure rapide ed efficaci perché questo drammatico contatore si fermi.


Considerando l’incidenza del Covid-19 nell’aumento registrato dall’Inail, inoltre, vale la pena sottolineare che, a prescindere dalla data di fine dello stato d’emergenza, i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro devono continuare a essere rispettati col più rigido rigore e deve continuare a esserci massima attenzione sulle persone maggiormente a rischio.


A tal proposito, oggi CGIL, CISL e UIL hanno inviato una lettera unitaria di sollecito – ne avevamo inviato una già il 6 agosto scorso – alla Ministra Nunzia Catalfo e al Ministro Roberto Speranza, sulla richiesta di proroga delle disposizioni in materia di tutela dei lavoratori “fragili”, che garantisca la copertura retributiva e contributiva per i casi in cui non è possibile lavorare in presenza né ricorrere al lavoro agile.
 

 

 

Roma, 30/09/2020