COVID19 - AMMORTIZZATORI SOCIALI  - Ivana VERONESE
Veronese: nelle prime settimane circa 6 milioni di lavoratori tutelati dagli ammortizzatori sociali
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16/04/2020  Occupazione.  

 

 

Dichiarazione di Ivana Veronese Segretaria Confederale UIL

 

 

A poco più di 15 giorni dalla messa a regime delle misure di integrazione salariale, previste per contrastare la crisi causata dall’emergenza Covid-19, sono circa 6 milioni le lavoratrici e i lavoratori per i quali è stata richiesta l’attivazione degli ammortizzatori sociali.

 

Si tratta di una prima stima, elaborata dalla Uil sulla base delle comunicazioni delle nostre strutture Regionali, che fotografa un fenomeno in rapida espansione sul quale potremo avere dati consolidati già alla fine del mese di aprile.

 

Massiccio il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e all’assegno ordinario, erogato dal Fondo di Integrazione Salariale, che interessa oltre 4 milioni di lavoratori e circa 250.000 imprese.

 

Ancora frammentari, invece, i dati riferiti alla Cig in deroga che, dopo la stipula degli accordi quadro, scontano le difficoltà dovute al grandissimo numero di richieste pervenute e che gli uffici delle Regioni stanno via via elaborando: si tratta per lo più di piccole e piccolissime aziende, ad oggi circa 250.000, per un totale di poco meno di 1.000.000 di lavoratori e lavoratrici interessati.

 

Sono invece oltre 130.000 le imprese che hanno fatto ricorso ai Fondi di Solidarietà di tipo alternativo che stanno erogando prestazioni di assegno ordinario a più di 600.000 lavoratori dei settori dell’artigianato e della somministrazione.

 

Si tratta di una prima stima, elaborata dalla Uil sulla base delle comunicazioni delle nostre strutture Regionali, che sono in fase di completamento e di aggiornamento, che fotografa un fenomeno in rapida espansione e sul quale potremo avere dati consolidati già alla fine del mese di aprile.

 

Ora è necessario che i sussidi legati alle prestazioni arrivino al più presto nella disponibilità delle persone.

 

Si tratta di numeri importanti e che, nella sostanza, rappresentano all’incirca la metà della platea dei possibili beneficiari delle varie forme di integrazione salariale sull’intero territorio nazionale.

 

Questo rende evidente lo sforzo enorme che andrà fatto per poter offrire a tutti un sostegno al reddito e che renderà necessario un immediato rifinanziamento di tutte le misure introdotte con il Decreto n°18 dello scorso 17 marzo.

 

Uno sforzo finanziario che dovrà essere accompagnato da un costante monitoraggio del fenomeno e dalla necessaria trasparenza dei dati comunicati che potranno permetterci di valutare il grado di stress cui è sottoposto il nostro sistema produttivo.

 

Vanno, quindi, reperite al più presto le risorse necessarie per dare continuità agli impegni presi a salvaguardia di tutte le imprese e di tutti i lavoratori e le lavoratrici duramente colpiti dall’emergenza sanitaria in atto.

 

Come Uil, riteniamo che questo non sia il momento di fare polemiche e che invece sia il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme per sostenere e salvaguardare il Paese reale, quello che produce e lavora e sul quale dovremo far conto per una rapida ripartenza.

 

 

 

Roma, 16 aprile 2020