Per nulla rosea la situazione del nostro tessuto produttivo ed occupazionale.
I dati diffusi dall’Inps relativi al bilancio dell’anno 2019 sulla cassa integrazione, evidenziano uno stato di crescente sofferenza di molte aziende.
Ciò si riscontra nell’aumento, rispetto al 2018, del 20,2% delle ore autorizzate, dove un forte peso lo ha giocato la massiccia richiesta di cassa integrazione straordinaria che è incrementata del +31,2%, da cui deriva un segnale di persistente difficoltà di molte grandi aziende. Ma i dati ci informano anche che il 2019 ha visto affacciarsi, purtroppo, nuove aziende in crisi come testimoniato dall’aumento del 10,2% delle richieste alla gestione ordinaria.
Crescono, inoltre, le domande di Naspi (+1,7%) e Discoll (+4,1%).
Una fotografia delle politiche passive non rosea. Così come non brillano i dati sul monitoraggio dei nuovi rapporti di lavoro nel periodo gennaio-novembre 2019, diffusi attraverso l’Osservatorio sul Precariato.
Si registra, infatti, una riduzione di circa 400 mila nuovi rapporti di lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono solo 68 mila i nuovi rapporti a tempo indeterminato attivati e 190 mila le trasformazioni da tempo determinato a rapporto di lavoro stabile.
Occorre fare molto di più e orientare politiche e risorse verso nuovi posti di lavoro e, soprattutto, di qualità.
Roma, 23 gennaio 2020