SINDACATO  - PierPaolo BOMBARDIERI
Bombardieri: “In Bielorussia, liberato Tsikhanousky. Ottima notizia”
“Governo italiano si faccia promotore per rilascio altri prigionieri politici, tra cui sindacalisti”
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23/06/2025  Sindacato.  

“La liberazione di Siarhei Tsikhanoǔski e di altri 13 prigionieri politici in Bielorussia è un’ottima notizia che apre uno spiraglio di speranza. È anche un meritato riconoscimento alla determinazione e al coraggio di sua moglie, Sviatlana Tsikhanouskaya, che in questi anni non ha mai arretrato di un centimetro nella sua battaglia per la democrazia e per la libertà del popolo bielorusso”.

È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.

“Non possiamo dimenticare , però, che oltre mille prigionieri politici sono ancora in carcere, tra cui molti sindacalisti. Tra questi, Aliaksandr Yarashuk, presidente del sindacato democratico BKDP, e altri ancora detenuti o costretti all’esilio. La Uil - ha ricordato Bombardieri - ha sempre sostenuto questa battaglia. Abbiamo incontrato per la prima volta Sviatlana Tsikhanouskaya nel maggio 2021, per riaffermare il nostro impegno al fianco della causa democratica e del movimento sindacale bielorusso. Abbiamo sempre lavorato per garantire un supporto concreto e costante, e continuiamo ancora oggi a sostenere il BKDP, sciolto con la forza dal regime di Lukashenka. Un impegno concreto - ha sottolineato Bombardieri - che, nel 2022, si è tradotto, insieme alla fondazione “A Country Where To Live In” promossa dalla stessa Tsikhanouskaya, nell’apertura a Varsavia di una casa rifugio per donne e bambini bielorussi e ucraini, in fuga da persecuzioni e guerra. Chiediamo ora al governo italiano e al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di farsi promotori di un’azione politica decisa per ottenere il rilascio di tutti i detenuti politici, a partire dai sindacalisti ancora in carcere. Un risultato - ha concluso Bombardieri - che potrà essere raggiunto solo grazie a una pressione diplomatica coordinata, nel rispetto delle misure previste nella “Risoluzione Bielorussia” votata dai governi e dalle parti sociali in occasione della Conferenza internazionale del lavoro tenutasi a Ginevra pochi giorni addietro”.

Roma, 23 giugno 2025