LAVORO  - PierPaolo BOMBARDIERI
Bombardieri e Ugliarolo: «Garantire il perimetro aziendale e la salvaguardia dei livelli occupazionali»
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22/11/2021  Sindacato.  

 

 

In queste ore stiamo seguendo le tante notizie che riguardano l'ex monopolista delle telecomunicazioni del nostro Paese. La UIL insieme alla categoria di riferimento sta monitorando la vicenda a seguito anche delle ultime novità da parte di nuovi soggetti interessati ad operazioni di acquisizioni del gruppo telefonico.

Ci dispiace constatare che, malgrado i segnali che, come sindacato, avevamo manifestato al Governo ed in particolare al ministro Giorgetti, le richieste del Sindacato siano cadute nel vuoto.

Sono anni che questo settore è stato abbandonato dalla classe politica italiana, mentre in altri Paesi è stato valorizzato e difeso. A cominciare da quella che fu la peggiore delle privatizzazioni, l'Italia non ha voluto salvaguardare uno degli asset strategici, consegnando questo settore in mano a multinazionali straniere.

E' arrivato il momento di avviare una seria riflessione su questo settore e sullo scenario futuro di TIM: non vorremmo ritrovarci ad essere messi di fronte al fatto compiuto e subire scelte che andrebbero a penalizzare l'azienda ed il suo personale.

Per noi vanno garantiti gli investimenti. anche alla luce del piano nazionale di ripresa e resilienza, con una visione industriale per il nostro Paese, passando dall'utilizzo delle risorse per una rete funzionale che permetta l'accesso ai cittadini, alle imprese, ai nostri giovani, alla digitalizzazione dell'Italia. Per fare ciò occorre concentrare gli investimenti verso la definizione di una "Rete Unica".

Proprio per questo auspichiamo che si possa aprire un significativo confronto con il Governo per dare modo, alle parti sociali, di potere entrare nel merito delle questioni e rappresentare la nostra visione. Così come auspichiamo che da un confronto possa emergere, con chiarezza, cosa pensa l'Esecutivo di un settore strategico come le telecomunicazioni.

Il Governo ha la possibilità di utilizzare la "golden power" rispetto a nuove acquisizioni da parte di gruppi stranieri nei confronti di Tim, ma pensiamo che prima di ogni cosa vada fatta chiarezza da parte del Governo Draghi su cosa si intende fare rispetto a questa realtà industriale. Certamente non accetteremo scelte calate dall'alto con conseguenti problemi per il futuro di questo Gruppo e delle 40 mila persone che ci lavorano. Non siamo disposti ad assistere a giochi di mercato che prevalgono rispetto ad una visione di Paese o peggio ad operazioni di indebolimento di un Gruppo che andrebbero a mettere in forte rischio i livelli occupazionali.

 

Roma, 22 novembre 2021