PRIMO MAGGIO  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: “Anche oggi il sindacato c’è per costruire il futuro del lavoro in sicurezza”
“Piazze vuote, ma tanta voglia di partecipare e sentirsi insieme”
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01/05/2020  Sindacato.  

 

Un Primo Maggio con le piazze vuote e con un silenzio tanto assordante non si era mai visto. Forse, però, mai come quest’anno, il Primo Maggio si è impresso nella mente e nei cuori di tutti noi per una voglia, più forte di sempre, di partecipare e di sentirsi insieme. E così, gli strumenti tecnologici e mediatici sono stati utilizzati fino all’inverosimile, per sopperire al necessario distanziamento e per far percepire ancora più chiaramente la presenza del mondo del lavoro.

 

In assenza del tradizionale comizio, che quest’anno si sarebbe dovuto svolgere a Padova, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, è stato presente l’intera giornata nella sede nazionale del Sindacato di via Lucullo e tra interviste, collegamenti e messaggi agli iscritti ha fatto sentire la sua vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori, alle pensionate e ai pensionati, alle giovani e ai giovani. Innanzitutto, un sentito e doveroso omaggio: “Il mio pensiero - ha detto Barbagallo- va a tutte le vittime di questa pandemia e a tutti gli anziani abbandonati, ai medici, agli infermieri e a tutti gli addetti alla sicurezza che hanno perso la loro vita. Nei momenti difficili - ha poi proseguito il leader della Uil - il Sindacato c’è sempre stato e anche oggi è presente per affrontare questa fase difficilissima della pandemia, per costruire il futuro del lavoro in sicurezza, per dare speranza ai giovani e certezze ai nostri anziani.

La pandemia ci ha fatto scoprire che siamo in ritardo su tutto. Ecco perché - ha sottolineato il leader della Uil - bisogna mettersi assieme per ridisegnare un nuovo Paese, fondato sulla solidarietà e lo sviluppo e bisogna farlo in fretta, perché tutto il mondo è stato colpito e chi ne uscirà prima, più velocemente e con le idee più chiare avrà un ruolo importante nel prossimo futuro. Chi si attarderà perderà posizioni e occupazione.

 

Dobbiamo costruire un nuovo modello di crescita per la nostra società e ritrovare le condizioni per lo sviluppo economico, dando speranza ai nostri giovani e certezze a lavoratori e ai pensionati. Occorre rilanciare leconomia - ha precisato Barbagallo - partendo dal sociale, dai servizi alle persone e dalle produzioni strategiche. Dipende solo da tutti noi, se da questa vicenda ne usciremo meglio o peggio di prima. Insieme, giovani e anziani, dobbiamo percorrere una strada che conduca al rilancio delleconomia, che non può essere solo uneconomia di mercato, ma deve essere fondata sulle capacità dei nostri giovani, sull’innovazione, la digitalizzazione e il Made in Italy.

 

Noi vogliamo fare la nostra parte. Siamo pronti a discutere con tutti - ha concluso Barbagallo - perché ha detto bene il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: basta con le contrapposizioni, c’è bisogno di collaborazione e buon senso.