Esprimiamo la nostra più netta contrarietà al dibattito che sta animando la politica sul "derby occupazionale" tra donne e migranti.
Non c'è alcun dubbio che nel nostro Paese siamo in ritardo nel mettere in campo azioni chiave, condivise con le parti sociali, volte a garantire alle donne pari partecipazione e opportunità nel mercato lavorativo, a ridurre il gap salariale, a favorire e accelerare l'accesso alle posizioni lavorative ad alti livelli dirigenziali e a creare e diffondere i servizi di conciliazione vita-lavoro.
Così come non c'è dubbio che nel nostro Paese occorra aumentare la qualità e la quantità dell'occupazione delle donne.
Al contempo, però, in un Paese che perde pezzi di popolazione ogni anno, con un record negativo delle nascite, abbiamo sempre più bisogno di cittadini stranieri per rallentare l'invecchiamento della popolazione e per far fronte alle crescenti richieste di manodopera del nostro sistema produttivo.
Roma, 19 aprile 2023
