Simulazioni UIL servizio Politiche Territoriali  - Guglielmo Loy
TASI: SIMULAZIONI SENZA DETRAZIONI
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07/01/2014  | Fisco.  

 

 

TASI: IL POSSIBILE AUMENTO DELL’ALIQUOTA DELLO 0,5 PER MILLE PORTERA’ UN ULTERIORE AGGRAVIO DI 40 EURO MEDI A FAMIGLIA.

 

PER I COMUNI IN ARRIVO UN EXTRAGETTITO DI 1,4 MILIARDI DI EURO

 

LA TASI CON ALIQUOTA AL 3 PER MILLE E SENZA DETRAZIONI POTREBBE

COMPORTARE UN PESO MAGGIORE DELL’IMU:  237 EURO MEDI

A FRONTE DEI 225 EURO PAGATI CON L’IMU NEL 2012

 

LOY (UIL): DARE CERTEZZE SULLE  SCADENZE AI CONTRIBUENTI

 

 

 

Quello che si va profilando sulla TASI  - l’aumento dell’attuale aliquota massima dal 2,5 per mille al 3 per mille sulla prima casa e il superamento del tetto della somma di IMU e TASI sugli altri immobili dal 10,6 per mille (8,1 di IMU e 2,5 per mille di TASI), all’11,1 per mille -  comporterà un ulteriore aggravio di 40 euro medi a famiglia.

Il gettito stimabile, comprese le seconde case e gli altri immobili, è di 1,4 mld di euro.

Anche se, secondo le intenzioni del Governo, l’extragettito dell’aumento dell’aliquota massima dovrebbe essere destinato prioritariamente a introdurre ulteriori detrazioni (la Legge di Stabilità stanzia per tale scopo 500 milioni di euro, che equivalgono mediamente a 25  euro a famiglia), per fasce deboli utilizzando il reddito ISEE.

 

 

In ogni caso, questa facoltà viene rimandata ai Comuni, che avendo maggiori margini di manovra,  potranno utilizzare il gettito o per prevedere detrazioni per tutti, o per detrazioni specifiche (fasce deboli, nuclei mono personali, famiglie numerose, “case popolari” ecc.), oppure per coprire “buchi di bilancio” e per migliorare i servizi. 

Questi dati scaturiscono da un’elaborazione del Servizio Politiche Territoriali della Uil,  che ha messo a confronto l’IMU pagata nel 2012 con i possibili pagamenti della TASI (aliquote all’1 per mille, al 2,5 per mille e al 3 per mille).

 

 

In ogni caso, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, se si arrivasse al 3 per mille sulle prime case, mediamente, senza detrazioni, si pagherebbero 237 euro medi (il costo medio dell'IMU nel 2012 era di 225 euro), con punte di 483 euro a Torino (di IMU si pagò 475 euro); a Roma 471 euro (di IMU si pagarono 537 euro); a Milano 429 euro (di IMU si pagarono 292 euro), a Genova 408 euro (di Imu si pagarono 372 euro), a Bologna 396 euro (di Imu si pagarono 321 euro), a Napoli 321 euro (di Imu si pagarono 379 euro).

Ovviamente, commenta Loy, Comune per Comune, a tali cifre, occorre quantificare le eventuali detrazioni:  secondo un nostro calcolo, sommando il gettito dell'aumento dell'aliquota (1,4 miliardi), con i 500 mln già stanziati dalla Legge di Stabilità si arriva a circa 1,9 mld di euro, che equivarrebbero a circa 150 euro medi (per l’IMU erano 200 euro, più per i soli 2012-2013, 50 euro aggiuntivi per ogni figlio minore di 26 anni).

 

 

In sintesi il rischio è di dover pagare per la TASI quanto e più dell’IMU, anche con eventuali detrazioni.

C’è poi il tema delle scadenze: la Legge di Stabilità ha cancellato la data del primo acconto del 16 Gennaio, rimandando ai singoli Comuni di stabilire scadenze e rate, assicurando comunque la possibilità di pagare in 2 rate o in un'unica soluzione (16 Giugno).

Resta, quindi, un’unica data certa: il 24 Gennaio con il pagamento della Mini Imu che peserà mediamente 33 euro a famiglia con punte di 59 euro a Milano, 58 euro a Torino, 43 euro a Roma.

Sollecitiamo il Governo e il Parlamento, conclude Loy, a mettere fine al tormentone delle tasse sulla casa e a dare certezze di quanto, quando e come fare il proprio dovere di contribuenti.