SICUREZZA  - Ivana VERONESE
Veronese: “Più di settecento morti sul lavoro non sono ordinaria amministrazione”
“Serve rispetto per le persone, per la vita umana”
Veronese_Imagoeconomica_1844921.jpg
31/10/2023  | Sindacato.  

 

 

Oggi, i dati Inail ci dicono che, nei primi nove mesi del 2023, ci sono stati 29 morti sul lavoro in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Nella stessa mattinata, ci è arrivata la notizia di un gravissimo infortunio che ha coinvolto un ragazzo di 22 anni: mentre lavorava in uno scatolificio, è stato folgorato dalla corrente sprigionata dal macchinario e adesso è in condizioni critiche.

 

Con che coraggio, allora, è pensabile accogliere come un successo il fatto che in questi primi nove mesi abbiamo avuto "solo" 761 morti sul lavoro, invece dei 790 dello scorso anno? O che siano diminuiti gli infortuni di qualche punto percentuale?

 

Stiamo parlando di cifre altissime, dietro ogni numero c'è una persona, una vita umana. Non possiamo né intendiamo arrenderci all'idea che più di settecento persone morte sul lavoro in nove mesi siano considerate ordinaria amministrazione, un danno collaterale ineliminabile del nostro mondo del lavoro.

 

Serve rispetto, rispetto per ogni singola lavoratrice o lavoratore, rispetto per la vita umana. È un diritto fondamentale, quello a un lavoro sicuro, a un lavoro che non renda incerto il ritorno a casa la sera.

 

Per la Uil quello della salute e sicurezza sul lavoro è il tema della nostra contemporaneità: serve un approccio sistemico e, ancora una volta, chiediamo al Governo un'interlocuzione seria per trovare soluzioni efficaci e immediate. Noi siamo pronti a fare la nostra parte; anzi, non abbiamo mai smesso.

 

 

Roma, 31 ottobre 2023