15/01/2017: a Milano una donna viene uccisa dal marito con una trentina di coltellate. E ancora una volta, oggi a distanza di un anno, ci troviamo di fronte ad una sentenza sconvolgente. L’uomo è stato condannato in primo grado a soli 18 anni di carcere per omicidio volontario perché il Giudice ha escluso l’aggravante della crudeltà sostenendo che si è trattato di un raptus.
Fermo restando che Le sentenze vanno sempre rispettate ribadiamo che serve un cambio di cultura sui femminicidi partendo dalla formazione per tutti/e gli/le operatori/trici che si occupano a vario titolo della tematica. Gli uomini che uccidono le donne non lo fanno mai in preda ad un raptus ma la violenza omicidiaria è il risultato di una cultura che va cambiata a partire dalle scuole e dalle famiglie.