VIOLENZA SULLE DONNE  - Alessandra MENELAO
Emendamento Giuliani rappresenta un attacco a libertà e sicurezza delle donne
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17/12/2015  | Mobbing&Stalking.  

 

 

Settantatré Centri Antiviolenza rappresentati dall’associazione D.i.Re, Telefono Rosa che gestisce il numero pubblico di emergenza 1522 per la violenza contro le donne, l’Unione Donne Italiane, la Libera Università delle Donne di Milano, Ferite a Morte, la Fondazione Pangea, Be Free, Pari o Dispare, Uil, hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa, che si è svolta oggi a Roma, le prossime azioni contro l’emendamento “percorso tutela vittime di violenza”, a firma di Fabrizia Giuliani, approvato il 15 dicembre dalla Commissione Bilancio della Camera. Un emendamento che non convince la Uil in quanto il percorso dettato dall'emendamento stesso rappresenta un attacco alla libertà e alla sicurezza delle donne, le quali devono  affrontare, in un pronto soccorso, un percorso pseudo-rigido paternalistico con le forze di polizia, gli assistenti sociali e i magistrati. E non si è affrontato il problema del dopo. Che cosa ne sarà di queste donne? Sappiamo che il momento dopo la denuncia è in assoluto il più pericoloso per la vita stessa delle donne vittime di violenza. Di questo nell'emendamento non se ne parla. 
 
 
Il Governo avrà sessanta giorni di tempo per costituire le linee guida. Chiediamo, dunque, che si costituisca un tavolo dove discutere non solo sulle linee guida, ma anche sull'applicazione del piano antiviolenza e di farne parte insieme a tutte le associazioni e ai sindacati che da anni si occupano della tematica della violenza sulle donne. Non si possono cancellare le buone pratiche che da anni vengono fatte e che hanno permesso di salvare migliaia di donne.
 
 
 
Roma, 17 dicembre 2015