Le nuove regole che il Job Act prevede sono peggiorative per il mondo del lavoro Italiano.
Con le nuove norme i lavoratori e le lavoratrici possono essere assegnati a qualunque mansione del livello di inquadramento e, qualora, nell’azienda o nell’ente mutano gli assetti organizzativi, essi possono vedere modificate “in peius” le loro mansioni, pur salvaguardando le loro condizioni economiche.
Questi nuovi decreti sono in aperta contraddizione con il codice civile e con il principio della progressione di carriera. Produrranno maggiore conflittualità legale e l’aumento dei costi sanitari perché aumenteranno gli stati depressivi reattivi nei lavoratori e nelle lavoratrici che si vedranno spostare le loro mansioni ad un livello inferiore.
Siamo, quindi, tornati indietro di 60 anni rendendo i lavoratori sempre più deboli, vulnerabili e ricattabili all’interno dei posti di lavoro
I centri di ascolto dicono Basta a queste nuove norme peggiorative e lesive della dignità personale delle lavoratrici e dei lavoratori.
