Per i sessantotto anni della Uil
FEBBRAIO 2018
68 anni di UIL
Per i sessantotto anni della Uil
di   Paolo Saija

 

 

Ogni compleanno dopo gli "anta” presume un passaggio, anche veloce, un bilancio sulle vicende che hanno caratterizzato il percorso di vita per poter guardare con ottimismo o severità alla prosecuzione “dell’avventura”. Per le organizzazioni complesse e articolate diventa difficile poter ragionare distesamente, immaginando pregi e difetti equamente distribuiti, poiché scelte e decisioni sono state prese da persone diverse e in periodi storici e contingenze sociali differenti. Ma, anche se può sembrare un gioco, un esercizio di fantasia, le vicende che hanno portato la UIL a festeggiare questa ricorrenza sono tutte presenti ed offrono un’occasione per parlare di noi. Di un sindacato che quotidianamente da sessantotto anni prova e riesce ad essere vicino a chi lavora, a chi cerca di reggere l’urto delle crisi imprenditoriali e dei valori che hanno fatto forte la nostra democrazia e a chi non si scoraggia davanti alle minacce e alle intimidazioni ideologiche o mafiose. Un impegno che dal passato ad oggi segna la differenza tra chi crede o no che ci sia anche solo una possibilità di migliorare la realtà che ci circonda. Certo il mondo è cambiato.
 
Le tecnologie sono state travolgenti nel tempo e il lavoro e le modalità delle relazioni hanno subito particolari modificazioni. Ci sono stati mutamenti qualitativi nella direzione di un nuovo tipo di sviluppo economico. Tuttavia, nonostante ciò, il valore della solidarietà, della partecipazione democratica, la diffusione della consapevolezza che sono necessarie risposte concrete ai bisogni delle nuove generazioni, la ricetta dell’unità che deve indirizzare l’azione hanno permesso alla UIL di continuare ad essere un soggetto centrale nell’iniziativa sindacale. Il tempo trascorso ha consegnato alla storia italiana il sindacato che pragmaticamente indica soluzioni e suggerisce percorsi e riforme che permettono al lavoratore di riappropriarsi del proprio ruolo di cittadino. Questa riflessione porta ad avere una cognizione sulle grandi conquiste che hanno accompagnato la crescita di questo Paese - perché è bene chiarirlo una volta per tutte che la storia della UIL è parte della storia di questo Paese - come sulle scelte pratiche e contingenti che continuamente le lavoratrici e i lavoratori hanno chiesto, chiedono e chiederanno di fare, e che molte volte “altrove” non si ha il coraggio di compiere. Sulla tutela e sull’assistenza che i più deboli reclama no, laddove non sempre trovano interlocutori capaci di capire e impegnarsi, sulle risposte ai giovani e a chi ha perduto il lavoro. I confronti su situazioni fondamentali come il rapporto con i nuovi lavori, la robotizzazione dei processi produttivi, le nuove flessibilità, la crisi del welfare, come ora si conosce, insieme con un diverso rapporto con l’Europa e gli organismi internazionali sono divenute le sfide del futuro immediato.
 
Laddove sono necessarie indicazioni concrete di cosa si possa fare per la difesa del lavoro e dei lavoratori. In questo contesto, questo compleanno giunge con il congresso di giugno alle porte e in particolare, con la Uil in crescita. Questo risultato è entusiasmante e i suoi frutti sono il risultato premiante dell’impegno del lavoro svolto in questi ultimi anni dalla nostra Organizzazione, a tutti i suoi livelli, dai singoli delegati sino alle strutture nazionali. E questo, consentitemelo, è la ciliegina sulla torta.
 
 
 
 
 
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