Tunisia  - Dipartimento Internazionale
Rea (UIL), in 2013 fase socio-economica ancora complicata.
Segnale importante da costituzione sindacati liberi
15/01/2013  | Sindacato.  

 

Roma, 14 gen. (Adnkronos/Labitalia) - "Nel 2013 la Tunisia dovra' ancora attraversare una fase molto complicata dal punto di vista economico, con un tasso di disoccupazione, tanto per fare un esempio, molto alto. Tuttavia, sul piano sindacale arrivano segnali importanti con la costituzione dei sindacati liberi e con il fatto che lo stesso sindacato tunisino Ugtt e' molto radicato sul territorio". Cosi' Anna Rea, responsabile delle politiche internazionali della Uil, traccia con Labitalia un bilancio in occasione del secondo anniversario della Rivoluzione araba. "Ovviamente - sottolinea - dal punto di vista socio-economico c'e' ancora molto da fare e, come dice anche il console di Bengasi, Guido De Sanctis, recentemente colpito da un attentato, per fare qualcosa ci vuole pazienza e presenza, senza pero' imporre un ruolo di tipo colonico". "La Rivoluzione araba - racconta Anna Rea - ha coinciso proprio con la mia nomina sindacale e per questo ho seguito con molta attenzione l'evoluzione sindacale ed economica di quel territorio". "Il Mediterraneo - fa notare la sindacalista - e' tutt'uno con il nostro Paese e, forte di questa convinzione, ho sempre affermato l'importanza del ruolo che l'Europa e' chiamata a ricoprire su quei territori. E' necessario che l'Unione europea ponga al centro delle proprie politiche di vicinato la regione mediterranea in una strategia di reciprocita' politico-economica che favorisca la stabilizzazione democratica dei paesi mediterranei e gli investimenti delle aziende italiane ed europee nell'area". "I processi di transizione democratica - avverte Anna Rea - devono essere sostenuti da politiche del lavoro e di sviluppo economico che siano frutto di un impegno congiunto del governo e delle parti sociali del paese". "I Paesi arabi - chiarisce - hanno dimostrato una capacita' di cooperare tra di loro, pensiamo solo alla costituzione della banca del Maghreb. Per questo l'Europa non deve limitare il suo impegno alla solidarieta', ma continuare ad aiutare creando delle vere e proprie opportunita'. E proprio l'attentato a Guido De Sanctis ci impone la necessita' di intensificare l'azione del sindacato sul territorio".