IMMIGRAZIONE  - Guglielmo Loy
Sbarchi, esodo infinito: 5.000 salvati, 8.500 su navi
Sequestri e torture di migranti in Libia
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27/06/2017  | Immigrazione.  

 

21 salvataggi in mare, In 2.786 sbarcano in Sicilia nei porti di Augusta, Messina, Palermo e Catania. Sequestri e torture di migranti in  Libia.

 

(ANSA) Sicilia, 27 giugno 2017 - Prosegue senza sosta l'esodo di migranti dalla Libia verso l'Italia: nella sola giornata di ieri, al largo delle coste libiche, ne sono stati salvati oltre 5.000, mentre sono complessivamente 8.500 quelli che si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che stanno ora facendo rotta ora verso porti italiani. I cinquemila soccorsi ieri navigavano a bordo di cinque barche e 18 gommoni, raggiunti da unità della Guardia Costiera e di organizzazioni non governative e, inoltre, da alcuni rimorchiatori "dirottati" per i soccorsi. Gli 8.500 migranti, soccorsi negli ultimi due giorni, sono a bordo di 14 navi: sei di queste hanno già fatto ingresso o stanno per entrare in porti di Sicilia e Calabria; le altre otto sono ancora in navigazione a largo delle coste italiane. 

 

Continuano gli sbarchi in Sicilia dove oggi è previsto che arrivino, in quattro porti, complessivamente, 2.786 migranti, recuperati in 21 interventi di soccorso. Sul vascello della marina militare irlandese 'Lé Eithne' ad Agusta (Siracusa) si trovano 712 persone persone soccorse in sei operazioni di salvataggio nel mare Mediterraneo. A Messina arriva nave Phoenix dell'ong Moas che ha a bordo 423 extracomunitari, recuperati durante tre operazioni di salvataggio. A Palermo sbarcheranno dalla 'Vos Prudence' di Medici senza frontiere 861 migranti, salvati in otto operazioni di soccorso. A Catania sta per approdare nave 'U. Diciotti' della guardia costiera che ha recuperato 790 persone in quattro soccorsi in mare.

 

Un somalo di 23 anni e' stato fermato dalla Polizia nell'hotspot di Lampedusa con l'accusa di essere fra i torturatori che sequestravano e seviziavano i migranti in attesa di imbarcarsi dalle coste libiche. Nel provvedimento emesso dalla Dda della Procura di Palermo, è accusato di associazione per delinquere armata di carattere transnazionale, dedita a commettere reati contro la persona, tratta e sequestro di persona, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il 23enne somalo è stato riconosciuto come uno dei responsabili di torture e sevizie perpetrati in Libia nella struttura nei pressi della zona agricola denominata Hudeyfà, nella zona di Cufrà, dove i migranti venivano privati della liberta' personale prima di intraprendere la traversata in mare per le coste italiane.