IMMIGRAZIONE  - Santo BIONDO
18 dicembre Giornata internazionale del Migrante
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18/12/2023  | Sindacato.  

 

 

La sfida è non lasciare indietro nessuno, continuando a batterci affinché il rispetto dei diritti umani e civili rappresenti le fondamenta delle politiche migratorie per affermare i valori della solidarietà, dell'inclusione e dell'integrazione. Questo è quello che ci sentiamo di dire oggi, nella giornata internazionale del migrante, quando il tema è ritornato fortemente di attualità nel dibattito politico italiano ed internazionale.



Nei giorni in cui la Corte Europea dei Diritti Umani ha ordinato al Governo italiano l'immediato trasferimento di un minore da un centro di accoglienza che, diversamente da quanto dovrebbe avvenire, è stato trattenuto in condizioni degradate e totalmente inadeguate, in una situazione di fortissimo isolamento, senza alcuna effettiva possibilità di reclamare il rispetto dei propri diritti.



Nel tempo in cui rischia di passare l'idea che un minore straniero non accompagnato, al raggiungimento del diciottesimo anno di età venga lasciato al suo destino, senza un tetto dove stare, senza una guida che lo continui a seguire fino all'indipendenza vera, quella economica ovvero il miraggio di trovare un lavoro che gli possa garantire una vita dignitosa.



La globalizzazione doveva presentare, per tutti i cittadini del mondo, delle opportunità, ma anche delle sfide. L'allargamento dei mercati e la possibilità di accesso alla conoscenza e alla tecnologia prodotte in tutto il mondo dovevano offrire l'opportunità per un sostanziale miglioramento della qualità della vita di tuttiI!



Inoltre, doveva contribuire ad abbattere i confini degli Stati-nazione, determinando una maggiore similitudine tra cittadini, ma non è riuscita nell'intento, anzi ha accentuato fenomeni di intolleranza e discriminazione che accompagnano i nuovi flussi migratori.



E, invece, la strage degli innocenti continua ancora, mettendo in evidenza l'inconsistenza politica del Governo che, nonostante la proliferazione di norme e provvedimenti, non riesce a dare una soluzione anche ad un numero tutto sommato modesto di uomini, donne e bambini che cercano asilo e conforto per il loro futuro.



Sono questi i temi che ci stanno a cuore nella giornata internazionale per i diritti dei migranti perché senza bambini, senza giovani non esiste futuro, nemmeno per le società evolute, nemmeno per quelle ricche.



"Ciò che la terra divide il mare unisce". Lo dicevano i Greci navigatori ma lo smentisce la realtà visto che il mar Mediterraneo ad oggi, continua a costituire la frontiera più pericolosa al mondo.



Sono milioni i lavoratori stranieri esclusi dai diritti sociali, costretti a lavorare a qualsiasi prezzo e senza tutele (ferie, malattie, gravidanza, assegni familiari, Tfr e senza alcuna seria prospettiva pensionistica).



Forme gravi di coercizione del lavoro si annidano nei nuovi modelli di lavoro, (spesso autonomi e parasubordinati, con partite Iva), dei lavoratori della rete, della conoscenza, del no profit, gratuiti, volontari, che producono però ugualmente relazioni gerarchiche con l'accentramento del potere da una parte e la marginalizzazione del prestatore di lavoro dall'altra, reso sempre più distante anche fisicamente dai luoghi del primo; una galassia di attività lavorativa fluida e discontinua in cui orari, luoghi e contesti sono poco definibili all'interno delle filiere disperse ed irriconoscibili della produzione contemporanea.