Le lavoratrici e i lavoratori devono poter svolgere il proprio lavoro in un ambiente sano in cui ci sia il benessere termico. Quali sono i fattori determinanti per dare una svolta in questa direzione? Importante è il ruolo della ricerca per prevenire gli effetti nocivi per la salute delle persone in contesti sovra riscaldati. Ma bisogna anche formare le persone. Informare è fondamentale per la prevenzione e per salvare vite. La prevenzione avviene all’interno e all’esterno dei luoghi di lavoro (ricambio dell’aria, avere zone d’ombra, acqua a disposizione per idratarsi....). Il livello di percezione del rischio è di solito molto basso e questo non aiuta. Il surriscaldamento climatico provoca malattie croniche da calore, inquinamento, stress termico. L’ambiente di lavoro deve tener conto del genere, della provenienza geografica dei lavoratori, dell’età, dei problemi pregressi (handicap) di salute delle persone.
La valutazione del rischio deve tener conto di tutti questi fattori. La sorveglianza sanitaria anche svolge un ruolo fondamentale da supportare con l’aiuto della bilateralità. Nel nostro Paese esiste una distanza temporale rispetto ad altri Paesi, nell’adozione di provvedimenti restrittivi in materia di cambiamenti climatici. Sarebbe importante agire anche in questa direzione. Come sindacato dobbiamo tener conto di tutti questi fattori e favorire un dialogo costante su questi temi a promozione della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
