Si celebra oggi la giornata della sindrome di Down, istituita dall´ONU nel 2012. La scelta del 21 marzo non è casuale, infatti scientificamente questa sindrome è definita «Trisomia 21».
Come sappiamo, si tratta di una malattia genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più , che può determinare un rallentamento più o meno importante, nello sviluppo cognitivo. Come però è stato dimostrato, queste persone se debitamente stimolate possono raggiungere un grado di autonomia che consente loro di vivere indipendentemente, ed è proprio su quest’aspetto che è focalizzato il tema della giornata di oggi, ossia “What I bring to my community” (Il mio contributo alla società). Il tipo di educazione ricevuta dalla famiglia, il ruolo svolto dalla scuola, la presenza o meno di servizi specifici sul territorio possono fare la differenza, ecco perché è proprio su questi servizi che si dovrebbero concentrare le politiche in loro favore. Non è una questione solo sanitaria, ma un ruolo decisivo è rappresentato dal sociale, ecco perché è più che mai necessario che il nuovo futuro Governo dia finalmente la giusta importanza all’integrazione socio-sanitaria.
Siamo consapevoli che il problema di base purtroppo è di natura culturale, dobbiamo fare in modo che questi “fiori speciali” abbiano a disposizione un terreno fertile dove poter affermare la propria unicità, in un’ottica inclusiva tutti i giorni e non solo con l’ingresso della Primavera.
Roma, 21 marzo 2018
