Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 31/01/2018
Unione africana sui rimpatri dalla Libia di migranti subsahariani
Unione africana sui rimpatri dalla Libia di migranti subsahariani
31/01/2018  | Immigrazione.  

 

(Fonte: AGi eRfi) - Addis Abeba, 30 gennaio 2018 - La crisi dei migranti in Libia è stata un tema centrale del 30mo vertice dei capi di stato dell'Unione africana (Ua), riuniti dal 28 al 29 gennaio ad Addis Abeba. "I migranti che erano nei centri e che subivano trattamenti disumani sono stati quasi tutti volontariamente rimpatriati nei paesi di origine. Il processo sta andando avanti" ha assicurato il presidente della Commissione dell'Unione africana, il ciadiano Moussa Faki Mahamat. Secondo la Commissione Ua dall'inizio di dicembre più di 13mila persone sono state rimpatriate nel paese di provenienza. 

 

Il commissario agli Affari sociali dell'Ua, la sudanese Amira el-Fadil, ha riferito che in Libia ci sono 54 centri di detenzione "che vanno chiusi". Intervenuto al vertice di Addis Abeba il ministro degli Esteri libico, Mohamed Tahar Siala, ha invece precisato che nel paese ci sono "centri di detenzione legali, sotto la supervisione del ministero dell'Interno e altri controllati dalle milizie, che stiamo chiudendo poiché  illegali, quindi circa la metà".

 

Il ministro libico ha promesso di lottare "contro i gruppi criminali, sui quali stiamo indagando, e in base alle nostre leggi sono illegali", avvertendo, però, che "anche i migranti illegali arrivati nel paese senza visto sono considerati criminali". Sull'uscita dalla crisi, Tahar Siala ha detto che "i tempi solo lunghi e ci vorrà tutto il 2018 per preparare elezioni in buone condizioni". E' invece slittata a data da destinarsi l'apposita riunione sulla situazione in Libia, che era stata convocata dal presidente congolese Denis Sassou Nguesso, capo del comitato di alto livello dell'Unione africana sul paese nordafricano.

 

La situazione dei migranti africani e dei rifugiati in Libia è stata sollevata venerdì 26 gennaio al summit dell'Unione Africana ad Addis Abeba. Due mesi dopo il vertice UE-UA ad Abidjan, il commissario per gli affari sociali sudanese Amira el-Fadil ha riferito sui rimpatri.

 

Si tratta di 12.708 persone che sono tornate nel loro paese. Ma c'è ancora molto lavoro da fare.

 

Sono circa 700.000 migranti africani in Libia. Due terzi erano arrivati legalmente secondo Amira El-Fadil.  "La maggior parte era in Libia prima del 2011, prima della caduta del regime di Muammar Gheddafi e della rivoluzione. Sono migranti legali che hanno lavorato in Libia. "

 

Il resto, circa 200.000 persone, sono migranti arrivati ​​illegalmente, provenienti da 30 paesi del continente e vittime di reti criminali. Poco più di 12.700 sono tornati da dicembre. L'obiettivo dell'Unione Africana rimane fisso tra 15.000 e 20.000 ma non tutti desiderano lasciare la Libia, spiega l'inviato speciale del Presidente della Commissione dell'UA. "È un ritorno volontario che dipende dalla volontà dei migranti. Hanno il diritto di andarsene o restare in Libia .

 

L'OIM stima che il 30% di questi 700.000 migranti vogliano tornare nel loro paese d'origine volontariamente, mentre la maggioranza preferisce rimanere e lavorare in Libia. Il 30% dei migranti clandestini vuole unirsi all'Europa. Naturalmente, queste statistiche sono stime ricavate dalle informazioni che siamo stati in grado di raccogliere. I migranti  che sono nei centri di detenzione vogliono soprattutto unirsi all'Europa perché pensano che avranno una vita migliore lì. Per questi migranti, stiamo lavorando con l'UNHCR per determinare se sono rifugiati che hanno ragioni per non voler tornare al loro paese di origine.

 

Vediamo con l'UNHCR se è possibile reinsediarli in altri paesi africani. Stiamo anche lavorando con i nostri partner europei per reinsediarne alcuni in Europa. "

 

L'Unione europea sta lavorando con la sua controparte africana su questo tema.