Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 03/11/2017
Migranti, guasta anche la «macchina» delle espulsioni
Migranti, guasta anche la «macchina» delle espulsioni
03/11/2017  | Immigrazione.  

 

Il complesso meccanismo di contrasto all’immigrazione irregolare, fatto di Cie, accordi bilaterali e rimpatri è in stallo da tempo. Lo dimostrano i dati raccolti dall’ultimo Dossier statistico immigrazione: intercettati 41.473 migranti irregolari, circa settemila in più dell’anno precedente, ma molto meno del periodo 2006-2010. Effettivamente allontanati dall'Italia 18.664

 

di Vladimiro Polchi, www.repubblica.it

 

ROMA– La macchina delle espulsioni da anni non gira a pieno regime. Il complesso meccanismo di contrasto all’immigrazione irregolare, fatto di Cie, accordi bilaterali e rimpatri è in stallo da tempo. Gli ultimi numeri lo confermano: lo scorso anno gli irregolari che hanno effettivamente lasciato il Paese si sono fermati a quota 18mila. Anche per questo, il 10 febbraio scorso è stato varato il decreto legge Minniti-Orlando, che prevede il potenziamento dei centri di identificazione e maggiori risorse per eseguire i rimpatri.

 

Il flop delle espulsioni. Nel 2016, come dimostrano i dati raccolti dall’ultimo Dossier statistico immigrazione, sono stati intercettati 41.473 migranti irregolari, circa settemila in più dell’anno precedente, ma molto meno del periodo 2006-2010. Ma poi quanti sono stati gli irregolari effettivamente allontanati dal territorio italiano? Ben pochi: 18.664.

 

Respinti ed espulsi. Tra gli allontanati vanno tenuti distinti i respinti alla frontiere dai provvedimenti d’espulsione. Nel 2016 solo un quarto degli allontanati dall’Italia sono stati respinti alla frontiera (10.218): di questi, il 61% ha cercato di entrare nel Paese via aerea, il resto via mare. I più respinti? Albanesi (ben 5.756), seguiti a distanza da moldavi e nigeriani. I destinatari di un provvedimento d’espulsione sono stati invece 31.255, ma di questi solo 8.446 sono effettivamente usciti dal territorio nazionale (il 27%).

 

Quelli che rimangono. Le regioni in cui sono stati intercettati più irregolari sono la Lombardia (il 17,4% del totale), Sicilia (oltre il 14%), Puglia e Lazio. Tra i “non ottemperanti”, ossia le persone destinatarie di un provvedimento di espulsione che non sono però state effettivamente rimpatriate, è record di marocchini (6.655), seguiti da algerini e tunisini.

 

Come funzionano i Cie? Di questi centri, ne sono rimasti sei, per un totale di 359 posti: Bari Palese, Brindisi, Caltanissetta, Crotone, Ponte Galeria a Roma e via Brunelleschi a Torino. Ebbene, se nel 2015 solo il 51,7% dei 5.371 migranti trattenuti nei Cie è effettivamente rientrato nel proprio Paese, nel 2016 la percentuale è scesa al 48,3% e il numero dei trattenuti a 2.984. E ancora: oltre un terzo dei trattenuti è tunisino, seguono nigeriani, marocchini ed egiziani. Ma, dati alla mano, quello che emerge è che per oltre la metà dei migranti reclusi, i Cie non funzionano.