Carmelo Barbagallo: comunicato Stampa del 09/07/2015
Barbagallo: Le critiche di Squinzi non ci riguardano
Barbagallo: Le critiche di Squinzi non ci riguardano
09/07/2015  | Sindacato.  

 

SULLE PENSIONI, SÌ A FLESSIBILITÀ NO A ULTERIORI PENALIZZAZIONI

 

 

Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, è intervenuto al convegno organizzato dalla Confassociazioni e, a margine dell'iniziativa, sollecitato dai giornalisti, è tornato sulle critiche e sugli inviti rivolti al sindacato dal Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "Quelle critiche - ha precisato Barbagallo - sono per noi irricevibili perché sin dal mese di febbraio abbiamo avanzato una proposta per un nuovo modello contrattuale: siamo noi a essere creditori di risposte da parte della Cgil, della Cisl, della Confindustria e delle altre parti datoriali". Il leader della Uil, poi, ha annunciato che a distanza di oltre tre anni dall'ultimo incontro, "lunedì, nella saletta predisposta ad hoc nella nostra sede di via Lucullo, si svolgerà una riunione delle Segreterie di Cgil, Cisl e Uil. Discuteremo di politica economica, situazione europea, contratti, fisco, previdenza. Faremo un quadro riepilogativo delle nostre posizioni per presentarci unitariamente ai prossimi appuntamenti che coinvolgono lavoratori e pensionati del nostro Paese, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati. E per fare i contratti - ha sottolineato Barbagallo - sono disponibile a incontrarmi anche nel mese di agosto".

 

Il Segretario della Uil, infine, ha risposto anche ad alcune domande sul tema delle pensioni. "Siamo favorevoli - ha detto - alla flessibilità nell'uscita dal lavoro, ma siamo comunque contrari a  penalizzazioni, qualunque fosse la percentuale dell'eventuale decurtazione. Chi andasse in pensione prima del tempo, infatti, sarebbe già penalizzato, perché il calcolo del suo assegno pensionistico sarebbe fatto su un numero ridotto di anni di lavoro. Se prevedessimo un'ulteriore penalizzazione, si rischierebbe di andare in pensione con cifre davvero esigue: non è un caso che a Tito Boeri ho detto che, con certe proposte, rischia di diventare il Ministro della povertà".    

 

 

Roma, 9 luglio 2015